Dani Alves continua ad essere sotto la lente d’ingrandimento per quanto gli è accaduto e intanto la Procura sta prendendo delle soluzioni.
Avere 39 anni e volere ancora giocare ma intanto dover risolvere una questione legale. E’ questa la vita di Dani Alves, ex calciatore di Barcellona, Juventus e PSG. Un terzino brasiliano eccezionale, che per anni ha incantato tutti con le sue giocate, con i suoi gol, i suoi assist e anche per via del suo carattere. Ebbene sì, proprio quest’ultimo aspetto ha fatto in modo che finisse spesso sulle pagine dei vari giornali.
Che si trattasse di una questione esterna al calcio o di una questione di spogliatoio, Dani Alves era sempre al centro delle polemiche. Nonostante ciò, è sempre stato molto apprezzato dai tifosi e dagli allenatori per l’impegno che ci ha sempre messo in campo. Basti pensare che, quando Xavi è diventato tecnico del Barcellona, lo ha rivoluto con sé in squadra.
Dani Alves, la mossa della procura
Certo, il momento non è dei migliori per il brasiliano che si vede in carcere per un reato di cui si continua a discutere. Una presunta violenza sessuale, di cui lui sta pagando e per cui i suoi legali stanno battagliando in tutti i modi possibili e immaginabili. Infanto, la Procura ha chiesto al Tribunale di Barcellona che il brasiliano resti in carcere in quanto non ci sono prove sufficienti per la libertà provvisoria.
Dietro tale rifiuto, si cela anche il pericolo di abbandono del suolo spagnolo da parte del brasiliano. Un dubbio che gli stessi legali dell’ex Barcellona hanno confutato, cercando di dimostrare alla Procura che il loro assistito ha molti legami in Spagna e proprio per questo non avrebbe alcun motivo di lasciare il Paese. A pesare però sulla testa del calciatore sono quei test del DNA che confermerebbero il reato sessuale che, a questo punto, potrebbero solo portare a confermare la sua condanna e il carcere anziché la libertà provvisoria.