Daniele De Rossi è stato ufficialmente esonerato dalla SPAL: il crudele destino che lega i campioni del mondo al primo anno in panchina.
E’ durata meno del previsto la prima esperienza da allenatore di Daniele De Rossi, esonerato dalla SPAL dopo 16 partite di Serie B. Un finale amaro per l’ex centrocampista della Roma che inevitabilmente sognava di iniziare questo nuovo cammino in un’altra maniera. Dopo quattro mesi invece si trova già senza panchina seguendo gli infelici precedenti di tanti altri campioni del mondo del 2006.
C’è un crudele destino che lega gli ex compagni della Nazionale che alzò la quarta e finora ultima coppa del mondo dell’Italia. Per tutti, a parte Gianluigi Buffon (ancora in attività al Parma), la carriera è finita e la maggior parte ha scelto di fare l’allenatore inizialmente con scarsi risultati.
Il primo incarico si è rivelato un fallimento non solo per De Rossi ma per diversi altri amici e colleghi che hanno condiviso con lui la gioia del trionfo di Berlino. L’elenco è davvero lungo e la curiosità non è passata inosservata, invitando a riflettere sull’effettiva capacità di grandi calciatori in campo ma un po’ meno in panchina.
De Rossi, male la prima in panchina: non è l’unico ex azzurro
Non è sicuramente andata bene la prima avventura da allenatore per Daniele De Rossi, subentrato in corsa ma incapace di risollevare le sorti di una SPAL in piena zona retrocessione. Troppo pochi 15 punti in 16 giornate, frutto di tre vittorie, sei pareggi e sette sconfitte, per guadagnarsi ancora la fiducia della società che ha deciso di cambiare ancora affidando guarda caso la squadra a Massimo Oddo.
Proprio Oddo è una delle pochissime eccezioni di un campione del mondo in grado di fare bella figura al primo anno in panchina. Nel suo caso riuscì a centrare la promozione in Serie A col Pescara prima però di una serie di esoneri anticipati nelle successive squadre. E’ andata molto peggio per esempio a Marco Amelia, protagonista di un’immediata retrocessione dalla Serie D all’Eccellenza con la Lupa Roma per poi collezionarne un’altra col Livorno.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli esordi, almeno italiani, di Fabio Cannavaro fresco d’esonero al Benevento lasciato dopo 17 panchine penultimo in classifica con una media punti peggiore del suo predecessore (Fabio Caserta). Poca fortuna anche per Gennaro Gattuso al Sion, in Svizzera, dove durò soltanto dieci partite di campionato e restò ancora meno pochi mesi dopo al Palermo diventando una delle tante vittime di Maurizio Zamparini.
Infine Filippo Inzaghi e Andrea Pirlo subirono un colpo ancora più duro perché, entrambi esordienti in Serie A rispettivamente al Milan e alla Juventus, furono “cacciati” dopo appena una stagione di poche gioie e tante delusioni dovendo ricominciare la carriera dal basso. Insomma, nonostante abbiano avuto tanti maestri, gli ex azzurri stanno facendo fatica a trasmettere i concetti appresi nella loro carriera ai propri giocatori e le conseguenze nel calcio sono inevitabili.