Crescono le possibilità di un addio di Sarri alla Lazio. Per giugno, anche una big rivale punta il tecnico toscano: la situazione
La parola chiave, nell’ambiente laziale, è “salto di qualità”. Un qualcosa che la squadra di Maurizio Sarri continua a cercare. E che alle volte sembra anche poter arrivare. Ma troppo spesso, i biancocelesti hanno fallito la prova del nove in un big match. Motivo per il quale, tra l’altro, non è ancora stato messo in cassaforte il quarto posto, o per il quale sono arrivate tantissime critiche dopo l’eliminazione in Coppa Italia.
Non è solo la tifoseria, però, ad avere “mal di pancia”. Anche lo stesso Sarri, infatti, sta riflettendo sul proprio futuro. Con i piani alti della società (leggasi Tare e Lotito) i rapporti sembrano essersi un po’ raffreddati. Così, il contratto firmato fino al giugno del 2025 non è più una garanzia. E le pretendenti, nel caso l’ex Juventus dovesse liberarsi, non mancano di certo.
Sarri, addio Lazio a giugno? Tutte le pretendenti al tecnico
Un progetto di gioco come il suo, con idee complesse e meccanismi codificati da provare e riprovare prima che diventino certezze, si dice spesso che Sarri abbia bisogno di tempo per raccogliere i frutti. Eppure, al secondo anno nella Capitale, lo stesso allenatore non sembra più molto convinto di continuare.
Per contro, invece, c’è chi è pronto ad affidarsi a lui per il futuro, nel caso concreto in cui decidesse di liberarsi. In particolare, si parla di quattro squadre, tre dalla Premier League (ricordando l’esperienza di Sarri al Chelsea) ed un’italiana. Si tratta di Everton, West Ham, Tottenham e Milan. Tutte squadre in situazioni piuttosto simili, con la possibilità si ritrovino appunto a cambiare guida tecnica dalla prossima stagione. Vale per gli Hammers, crollati al 16esimo posto con David Moyes, ma anche per i Toffees, a patto che Sean Dyche riesca a guidarli alla salvezza.
In ultimo vale anche per il Tottenham, con Conte che sta vivendo una situazione simile a quella di Sarri (con l’ombra di un possibile ritorno alla Juve) e per il Milan. Stefano Pioli ha fermato l’emorragia di sette partite senza vittoria, ma il suo futuro dipende dalla qualificazione in Champions League, e probabilmente, anche da una valorizzazione degli investimenti del club (tra cui lo stesso De Ketelaere). Attenzione quindi all’intreccio di mercato che potrebbe scaldarsi proprio a ridosso della conclusione di questa stagione.