I diritti tv della Serie A sono al centro di un dibattito calcistico-politico: cosa filtra negli ambienti e cosa emerge sull’emendamento proposto da Claudio Lotito.
La Serie A è un campionato entrato nel vivo con diverse squadre che lottano per i rispettivi obiettivi. Certamente i conti generati dal post-pandemia non sarebbero dei migliori, da qui la necessità di fare leva su qualsiasi cosa possa portare vantaggi economici, in primis i diritti tv.
C’è una data in particolare che le società osservano da vicino per comprendere cosa accadrà di un argomento tanto discusso e analizzato. Il fattore economico non è indifferente e per questo le società del massimo torneo in Italia cercano di uscirne con il massimo degli utili, così da beneficiarne nel bilancio annuale.
Serie A, attesa per la proposta di Claudio Lotito
Ed è proprio alle ore 16.30 di martedì 14 febbraio 2023 che in Senato si valuterà in Aula l’emendamento proposto dal presidente della Lazio Claudio Lotito. Si tratta dell’emendamento articolo 16 comma 5 presente nel decreto Milleproroghe approvato lo scorso giovedì dalla Commissione Affari Costituzionali e Bilanci del Senato. L’obiettivo è rinnovare i contratti dei broadcaster che trasmettono il campionato di Serie A, seppur non oltre la durata complessiva di cinque anni.
Ciò dovrebbe avvenire, “previa indagine di mercato finalizzata a verificare se altri operatori possano offrire condizioni migliorative“, si legge in una nota. I contratti con Sky e DAZN sono validi fino al 30 giugno 2024, con possibilità di proroga fino al 2026 per una cifra pari a 927,5 milioni di euro. Non si tratta però di un processo automatico, avverrà soltanto se dal mercato non arriveranno proposte maggiormente attrattive da un punto di vista meramente economico.
Il Quirinale ha espresso dubbi a riguardo, ma Lorenzo Casini (presidente Lega Serie A) ha ribadito che questo emendamento serve per superare il momento di crisi economica. Di fronte a proposte al ribasso, generate dalla nuova asta, si potrebbero mettere così al centro gli interessi dei club. Si resterebbe di fatto all’intero campionato italiano in diretta su DAZN e tre dei 10 match di giornata in coabitazione con Sky.
Sul caso si è espresso anche Andrea Abodi. “Tutto ciò che aiuta a migliorare i fatturati da parte mia sarà sempre sostenuto. In questo caso c’è stata un’iniziativa parlamentare. Il Parlamento è sovrano, mi auguro che l’effetto possa essere positivo anche se non ne condivido il percorso“, ha ribadito il ministro dello Sport.