Tra Sarrismo, prove da incorniciare, prestazioni incolore ed un quarto posto da difendere: i numeri della Lazio con e senza il Mago
C’è una Lazio attenta, incisiva, bella da vedere come quella che è scesa in campo a Bergamo all’andata, per esempio, ed un’altra disattenta e poco pericolosa come quella vista al Bentegodi nell’ultimo turno di Serie A. La stessa rosa sembra avere esattamente due volti: alle prove che rubano l’occhio, si alterano prestazioni che non convincono. Un calo impressionante si verifica soprattutto quando la squadra di Sarri incassa gol: eccezion fatta per la sfida contro il Bologna e quella contro l’Inter, entrambe di inizio stagione, i biancocelesti non segnano mai quando si fanno riprendere.
Un aspetto che va sicuramente rivisto, più riconducibile ad un difetto mentale che fisico, visto che il tecnico è sempre molto attento alla preparazione atletica. Tuttavia c’è un altro dettaglio che salta all’occhio: la titolarità ottenuta da Luis Alberto in questo 2023. Tanti sono stati gli interrogativi che riguardavano lo scarso minutaggio del Mago, ma lo stesso Sarri ha sempre spiegato che per motivi legati all’assetto tattico, era impossibile far coesistere le caratteristiche di gioco di Milinkovic e dello spagnolo. Inoltre l’allenatore ha spesso evidenziato le condizioni poco ottimali del classe ’92. Un problema che però sembra superato, visto che nel nuovo anno soltanto una volta il numero 10 laziale non è sceso in campo dal primo minuto.
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Numeri alla mano, la Lazio in questo avvio di anno ha perso solo una gara in campionato, casualità quando non c’era Luis Alberto in campo. In realtà in quell’occasione lo spagnolo era ai box, quindi neanche in panchina, per via dei suoi soliti problemi al ginocchio sinistro che non gli hanno permesso di partire per la trasferta di Lecce (finita 2-1 in favore dei padroni di casa). Dopo la primissima gara del 2023, i capitoli hanno sempre vinto o pareggiato, tranne in casa della Juventus nei quarti di finale di Coppa Italia.
La squadra di Sarri ha vinto in casa del Sassuolo, all’Olimpico con il Bologna negli ottavi di Coppa Italia e sempre a Roma con il Milan: in queste occasioni il Mago ha giocato tutta la gara, siglando una rete contro i rossoneri (il momentaneo 3-0 da calcio di rigore) e fornendo un assist a Felipe Anderson (per il definitivo 4-0) sempre con la squadra di Pioli. Nei restanti 3 pareggi, contro l’Empoli, la Fiorentina ed il Verona, lo spagnolo è sempre partito dal primo minuto, ma solo al Bentogodi ha terminato la gara: nel 2-2 contro Zanetti ed i suoi, Luis ha lasciato il campo al minuto 87 per Basic quando la Lazio era ancora in vantaggio per 2-1; contro i viola è subentrato al suo posto Vecino (63′) quando la gara era già sull’1-1. Ecco quindi che, stando ai numeri, lo spagnolo è diventato fondamentale nello scacchiere di mister Sarri.