Juniores, partita sospesa per rissa: l’arbitro donna rinchiusa nello stadio

Brutto episodio in un match valido per la categoria Juniores della Lombardia. Dalla rissa al surreale epilogo che coinvolge l’arbitro donna.

Nel calcio degli ultimi 20 anni almeno, ovvero da quando la fruibilità delle immagini delle partite è andata aumentando sempre di più, si parla spesso dell’esempio che i calciatori danno ai più giovani. Tuttavia quando accadono fatti come quelli recentemente avvenuti nella categoria Juniores lombarda, allora viene da pensare che il sistema calcio possa davvero essere marcio dall’interno.

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Arbitro ammonisce membro della panchina. (TvPlay.it)

Quello che è successo durante e dopo il match che ha visto coinvolte le squadre Darfo Boario e Carpenedolo, ha infatti dell’incredibile. Il confronto, valido per la categoria regionale e nello specifico della Lombardia, si è acceso fino a degenerare in rissa. Questo però è stato solo l’inizio.

La rissa infatti non ha coinvolto soltanto i ragazzi in campo, bensì anche i dirigenti stessi di entrambe le squadre. Il referto della giovane arbitro donna chiamata a dirigere il confronto, parla molto chiaro. Sono volati calci e pugni, finché la situazione non è definitivamente sfuggita di mano, diventando di fatto ingovernabile. La condotta violenta di giocatori e membri dello staff delle squadre ha quindi costretto l’arbitro a sospendere il match. Non è finita lì però.

Juniores, rinchiudono l’arbitro dopo la rissa

Dopo che l’arbitro ha sospeso la partita violenza scatenatasi in campo si è riversata su di lei. Ritrovatasi accerchiata da entrambe le squadre intente ad urlarle contro, l’arbitro è dovuta scappare nello spogliatoio. Un momento orrendo, che le ha causato, racconta, anche una crisi di pianto.

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Arbitro donna in azione. (TvPlay.it)

Passato lo spavento ed una volta ritrovata la lucidità necessaria, la direttrice di gara ha quindi redatto il suo referto, in cui ha descritto l’evolversi o meglio la degenerazione della partita. Una volta finito di scrivere il resoconto però ha scoperto qualcosa di ancora più assurdo di quanto avvenuto poc’anzi.

Quando è uscita dal suo spogliatoio infatti, si è resa conto di essere stata chiusa dentro l’impianto sportivo e non solo. I membri di entrambe le società coinvolte infatti avevano anche abbandonato la struttura. Ben presto però sono anche state comminate squalifiche e sanzioni per i club, entrambi puniti con la sconfitta a tavolino oltre a multe da 200 e 300 euro per la rissa, con l’aggravante dell’assistenza non idonea all’arbitro a fine gara. Due persone squalificate inoltre hanno ricevuto una squalifica che si protrarrà fino al 22 marzo.

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