Arbitri, rivoluzione in arrivo? I punti chiave della possibile svolta. La crisi dei fischietti italiani potrebbe risolversi nei prossimi mesi
Non è un mistero per nessuno che il calcio italiano stia forse attraversando la crisi più profonda della sua storia. A tutti i livelli: economica, finanziaria, strutturale. E accompagnata dalla sensazione, netta, che prima di trovare le giuste soluzioni debba trascorrere parecchio tempo. Tanti problemi che l’attuale classe dirigente non sembra in grado di governare e affrontare nel migliore dei modi.
Tra i tanti settori del nostro calcio, quello più in sofferenza è probabilmente quello arbitrale. Le dimissioni dall’AIA dell’ormai ex presidente Alfredo Trentalange, rese necessarie dal suo coinvolgimento indiretto nello scandalo che ha investito il procuratore Rosario D’Onofrio, arrestato con l’accusa, gravissima, di traffico di droga internazionale, hanno squassato l’intero settore dei fischietti italiani.
Arbitri, rivoluzione in arrivo? Chi è il favorito per diventare nuovo presidente AIA
Per analizzare la crisi dei nostri arbitri e valutare possibili soluzioni è intervenuto, nel corso della diretta di calciomercato.it ai microfoni di TvPlay, l’ex arbitro di Latina Claudio Gavillucci che attualmente lavora in Inghilterra. Secondo l’ex fischietto laziale la prima mossa da fare è l’elezione di un nuovo presidente dell’Associazione. Un nome credibile e autorevole in grado di mettere mano ai tanti problemi irrisolti.
“Sarebbe un gran colpo se il nuovo numero uno fosse Gianluca Rocchi, non ci sono dubbi da questo punto di vista. Io non ho certezze ma se fosse vero sarei contento, sia per l’associazione che per tutti gli appassionati di calcio. Rocchi è una figura di livello, è una persona che potrebbe far fare il cambio di passo di cui l’AIA necessita, più indirizzata verso l’apertura verso chi vuole capire qualcosa dal mondo arbitrale”.
Ma se alla fine l’ex arbitro fiorentino non dovesse diventare presidente dell’AIA, servirebbe comunque, secondo Gavillucci, una figura di altrettanto prestigio: “E’ sempre meglio avere un’alternativa, ma la cosa va contestualizzata. Si arriva da un commissariamento di fatto, dando mandato al vicepresidente di andare ad elezioni. Quindi è un momento emergenziale.
“Collina, Rosetti e Rizzoli – ha concluso Gavillucci – sono rispettivamente a capo degli arbitri della FIFA, della UEFA e della CONCACAF in America, c’è quindi anche carenza di figure autorevoli. Io sono sempre stato per il presidente dell’AIA non come il miglior arbitro in carriera, ma il miglior manager, perché la parte tecnica va dissociata da quella amministrativa”.