Paola Egonu arriverà all’Ariston: la pallavolista ha un ottimo rapporto anche con il calcio pur praticando un altro sport.
Paola Egonu arriva all’Ariston con molteplici aspettative: la campionessa di pallavolo sarà co-conduttrice al fianco di Amadeus. Tanti i temi che tratterà. Uno, il più atteso: quello del razzismo, onta che ha subìto e subisce ogni volta che gioca con la maglia azzurra. La fuga in Turchia per ragioni economiche, ma anche e soprattutto per tutelare una reputazione che parla da sola.
Vince tutto, vince bene, ma convince poco chi di mentalità è ancora fermo a 50 anni fa. L’omosessualità sul campo, contro i pregiudizi e verso nuove frontiere non piace al pubblico: per questo la fischia, la denigra per le scelte che ha fatto e continua a fare. Perennemente anti-conformista, ma profondamente talentosa. Brava e determinata anche nell’affrontare altro: la passione per il calcio non è mai sbocciata davvero, ma si è mostrata più di una volta solidale con chi combattiva e combatte contro il razzismo negli stadi.
Paola Egonu, il calcio: una passione “solidale”
Una delle tante, insieme a Fiona May, che si è spesa per combattere il problema: “Una piaga sociale che non si vuole risolvere perché spesso è meglio guardare dall’altra parte”. Girarsi verso un futuro che non c’è, questo il senso delle parole di Egonu. Stasera all’Ariston ne dirà altre, ma è importante saperla anche vicino al calcio per determinare che gli stereotipi non servono a nulla se non ad alimentare barriere. Le uniche limitazioni che la donna concepisce sono quelle del muro quando difende, altrimenti ciascuno può e deve manifestare il proprio essere senza remore.
Anche questo dirà all’Ariston, con uno “spot” velato nei confronti di Milano-Cortina affinché razzismo negli stadi non ci sia più. O almeno si provi ad arginare un fenomeno che prende vita da qualche coro di troppo e finisce con l’emarginazione effettiva. A dirlo una campionessa che potrebbe avere – forse ha – tutto ma le manca ancora il riconoscimento della dignità: perchè agli occhi di troppi avrà sempre qualcosa in meno. Egonu lotta per chi come lei parte da un passo indietro per cercare di farne due avanti. Una schiacciata contro i tabù, che siano sul rettangolo verde o sul parquet, l’importante è tenerli a distanza. O semmai annientarli con il lavoro e la cultura.