Il Manchester City è finito sotto accusa dopo la presunta violazione del Fair Play Finanziario: il retroscena dell’agente cambia lo scenario.
Nelle ultime ore il Manchester City ha iniziato a tremare per l’accusa ricevuta dalla UEFA sulla presunta violazione del Fair Play Finanziario. Un’indagine che rischia arrecare gravi conseguenze al ricco club inglese, quali pesanti sanzioni fino all’esclusione dalle coppe europee. Lo scenario però è ancora tutto aperto e potrebbe cambiare dopo le sorprendenti parole di un procuratore.
Non è un momento sereno per il Manchester City, sconfitto nell’ultimo match di Premier League col Tottenham e al centro di un caso mediatico fuori dal campo. I Citizens, dopo essersi prontamente dichiarati estranei ai fatti, stanno organizzando la propria difesa e sperano di far valere le proprie ragioni.
Dall’Inghilterra però sta rimbalzando la notizia di un Guardiola molto scosso dall’accaduto tanto da pensare a un addio anticipato. Il tecnico catalano, sotto contratto fino a giugno 2025, si sarebbe sentito tradito dalla società e starebbe pensando di farsi da parte a fine stagione. D’altronde il futuro della squadra è abbastanza cupo anche se non è ancora detta l’ultima parola.
Yaya Touré, l’ex agente assolve il Manchester City: cosa ha detto
Non è un segreto come negli ultimi anni il Manchester City sia stata una delle squadre che ha speso di più sul mercato. Questo però non vuole dire che in automatico abbia aggirato le regole nonostante il campanello d’allarme sollevato dalla UEFA. In attesa della sentenza definitiva per capire chi avrà avuto ragione è arrivata una testimonianza interessante dall’ex agente di Yaya Touré.
Oggi il 39enne ivoriano è l’allenatore dell’Under 16 del Tottenham ma fino a pochi anni fa giocava con la maglia del Manchester City con cui ha vinto numerosi trofei. L’ex centrocampista è stato un giocatore simbolo dei Citizens, scrivendo la storia recente del club e raccogliendo oltre 200 presenze nell’arco di otto stagioni.
Insomma un punto fermo della squadra che ha assistito in prima persona all’ascesa di questa società tra le più forti d’Europa. Il classe ’83 è stato inevitabilmente coinvolto in tantissime dinamiche, compreso il suo agente che ne curava gli interessi. Si trattava di Dimitri Seluk che, in esclusiva ai microfoni del “The Guardian”, ha commentato le insinuazioni uscite fuori in questi giorni.
Il suo punto di vista è molto chiaro e potrebbe essere un indizio importante per l’esito della vicenda: “E’ stata una sorpresa perché era sempre tutto trasparente, non c’era niente di nascosto. Yaya ha pagato sempre le tasse e tutto il resto”. Una forte smentita riguardo all’ipotesi di aver ricevuto pagamenti irregolari da parte della proprietà qatariota, finita al centro delle polemiche.