Il tecnico della Lazio pensa al campionato e alla corsa Champions ma a fine stagione non è detto che resterà sulla panchina laziale
Una nuvola grigio scuro si sta piano piano avvicinando e posizionando sopra la testa della Lazio e del suo allenatore Maurizio Sarri. Anzi per la verità è proprio quest’ultimo che dà la sensazione di posizionarla dalle parti di Formello. Il suo contratto parla chiaro, ha ancora altri due anni di accordo con il presidente Lotito. Un patto milionario che lo porterà a guadagnare altri 7 milioni di euro netti da qui al 2025, ma tutto potrebbe essere messo in discussione.
Non sembra del tutto soddisfatto l’allenatore. Un po’ è per via del rapporto con il direttore sportivo Igli Tare, col presidente che ancora non ha chiarito bene le posizioni. Anzi la proposta di rinnovo che il patron laziale ha presentato al direttore sportivo non meno di tre mesi fa, ha indispettito un po’ il tecnico. Tra i due non c’è lo stesso feeling dell’inizio dell’avventura laziale. Il rapporto col diesse è andato via via peggiorando col passare del tempo, nonostante lo stesso dirigente l’abbia protetto e tutelato durante la mini-rivolta della squadra a ottobre-novembre del 2021, cercando di mediare con successo tra l’allenatore e la squadra.
Qualcosa non va con la squadra, Maurizio vorrebbe pieni poteri di manager
Ma non è solo questo che non convince del tutto Maurizio Sarri. Ci sono altre cose, come le continue avances di Tottenham, ormai sempre più convinto dell’addio di Conte, ma anche del West Ham. Sarri è andato via dall’Inghilterra per tornare in Italia, ma le ricche proposte della Premier lo stanno stuzzicando e incuriosendo. Da ricordare che Maurizio Sarri ha un contratto con la Lazio fino al 2025, ma con una piccola ma importante opzione nel contratto, ovvero che l’accordo può essere sciolto qualora arrivasse e lui accettasse una proposta più vantaggiosa dall’Inghilterra. Per questo Lotito trema ed è in apprensione.
Sarri a Roma sta bene, ma di recente, nonostante i buoni risultati che la Lazio ha ottenuto, con la squadra non sembra esserci un grande feeling o almeno non come prima. Ma quello che più vorrebbe è contare ancora di più all’interno della società. La sua aspirazione è quella di poter diventare il primo manager italiano, non solo guidare la panchina, ma decidere strategie e mercato dei calciatori, affidandosi a uomini (soprattutto procuratori) di sua fiducia. Ma Lotito, sotto questo aspetto, non è che sia molto d’accordo. da qui le nubi e i pensieri strani su un eventuale addio.
