Roma, Abraham segna e si riscatta in parte. Contro l’Empoli l’ex Chelsea torna al gol in casa, ma Mourinho non è pienamente soddisfatto.
Roma, tre punti che non risolvono alcuni sospesi. La squadra torna a vincere dopo la disfatta Cremonese ma non si placano gli interrogativi attorno a un progetto in divenire con tante criticità in un punto fondamentale della stagione. Fra i tanti rebus c’è la condizione di Tammy Abraham: l’ex Chelsea torna a segnare, ma sta passando un periodo difficile. Niente a che vedere con le prestazioni dello scorso anno (27 gol), un ridimensionamento dovuto a tanti fattori: il primo è mentale, quando la palla non entra si crea un loop secondo cui i pali sembrano stregati.
Metterla dentro è impossibile. Poi c’è l’altra questione: quella atletica. Abraham ha sempre dato il massimo, ma nelle partite importanti non ha inciso. Ecco perché contro la Cremonese gli è stato preferito (con risultati non proprio soddisfacenti) il Gallo Belotti. L’ex Chelsea torna contro l’Empoli e si riprende gol e ruolo con gli interessi. Mourinho, però, frena gli entusiasmi: l’attaccante torna a fornire certezze, ma il fattore determinante è un altro. Quello della continuità. Abraham deve rendere come sa, ma deve farlo sempre. Senza staccare la spina a giornate alterne. La Roma ha bisogno del suo miglior centravanti in un momento fondamentale della stagione.
Abraham trascina la Roma: il bomber ritrovato grazie a Mourinho
La strigliata di Mourinho è stata utile: il Tammy Abraham delle ultime uscite è andato in crescendo, ma lo Special One non intende soprassedere sulle recenti prestazioni. Si vede benissimo l’intenzione del portoghese di spronare ancora l’attaccante per non sentirsi mai sazio: l’importante è avere ancora la voglia di far bene e rendere meglio. Quindi quel “Abraham c’è stato un momento in cui mi ha dato dei problemi, non tecnici ma di testa” è chiaramente un invito all’attaccante a rimanere con lo stesso assetto mentale. Concentrazione e volontà: parole d’ordine su cui la Roma dovrà basare il proprio futuro.
La stagione è ancora lunga e Abraham è una pedina importante: gestirla passa anche da questo tipo di avvicendamenti. L’Empoli ne fa le spese, aspettando crocevia più importanti: il 16 febbraio c’è il Salisburgo e Abraham dovrà nuovamente farsi trovare pronto. Il doppio confronto non ammette alibi per questa Roma che trova il secondo posto momentaneo, ma il sentiero è ancora tortuoso. In particolare dopo che i fronti su cui combattere sono diventati due: la Coppa Italia, ormai, è un ricordo. Proprio come i blackout di Abraham. I fantasmi del passato, però, possono sempre tornare.