Le grandi della Serie A sono attanagliate dalla crisi economica. Il dato preoccupante sul calciomercato che non accadeva dal 1989: di cosa si tratta.
Mercato di gennaio complicatissimo per le grandi squadre del campionato italiano. Solo il Milan, nella triade con Inter e Juventus, ha accolto un acquisto. Si tratta del portiere Devis Vasquez, arrivato dal club paraguaiano del Guaranì.
Inter e Juve hanno invece optato per un mercato totalmente al risparmio, anzi, nel caso dei bianconeri la cessione di McKennie potrà portare liquidità fresca a fine stagione, con l’eventuale riscatto da parte del Leeds United, sua nuova squadra.
Serie A, il dato che allarma le big
Sono oramai lontani anni luce i periodi di grandi spese per il calcio italiano. Strutture arretrate che cadono a pezzi, pochi stadi di proprietà, divisione troppo disomogenea dei diritti tv e tanto altro. Alla base della crisi economica del nostro calcio c’è tanto, tantissimo. Solo un anno fa la Juventus spendeva ben 70 milioni per prelevare Dusan Vlahovic dalla Fiorentina, ma oggi gli scenari sono drasticamente cambiati.
Sì, perché i bianconeri si ritrovano nel bel mezzo del processo plusvalenze fittizie e dell’inchiesta sugli stipendi, con un bilancio sempre più in rosso e l’impossibilità, da parte di Exor, di poter spendere grosse cifre di denaro come succedeva anche solo nella scorsa stagione. Il dato più preoccupante è che è dal 1989 che Milan, Inter e Juventus non chiudevano un mercato invernale con così pochi colpi.
Questo la dice estremamente lunga sulla situazione critica che stanno vivendo le nostre grandi squadre. L’inoperatività sul mercato, infatti, non è data dal non aver bisogno di ulteriori rinforzi, ma dall’impossibilità di investire cifre importanti per acquistare calciatori in grado di aumentare il tasso tecnico e qualitativo. Ne emerge, dunque, un quadro parecchio preoccupante. Anche perché la forza economica delle big della Serie A è sempre più lontana dal confronto con le grandi d’Europa. Tralasciando la Premier League che vive praticamente in un El Dorado, la differenza con Bayern Monaco, Real Madrid, Barcellona o PSG è altresì abissale e lo si nota anche sul rettangolo verde.
Servono ragionamenti profondi per ridare al calcio italiano quella sostenibilità che possa permettere nuovamente alle nostre grandi di tornare a spendere cifre importanti sul mercato e, di conseguenza, alzare il livello generale per tornare a competere sportivamente parlando anche in Europa.