Juventus, plusvalenze e lealtà sportiva: tutto nel mirino degli inquirenti, la Corte d’Appello federale porta alla luce il caso Akè.
La Vecchia Signora alle prese con i rimproveri della Corte d’Appello: le motivazioni rispetto ai 15 punti di penalizzazione aprono nuovi scenari nelle indagini Prisma e Plusvalenze che attanagliano la Juventus da mesi. Questa la fase più calda dei procedimenti perché si iniziano a reperire riscontri che potrebbero cambiare il corso degli eventi.
Il nome che circola da questa mattina è quello di Marley Akè: tesserato dell’Olympique Marsiglia che arriva a Torino per Franco Tongya. Due nomi un destino, entrambi valutati 8 milioni di euro ma nel caso del collega c’è qualcosa che non torna: Akè, infatti, risulta regolarmente compensato – così si definisce in gergo tecnico – eppure la fattura risulterebbe modificata a penna.
Juventus, il caso Akè complica le indagini: la posizione della Vecchia Signora
L’Olympique Marsiglia giura di aver raggiunto l’accordo per lo scambio sulla base di quella cifra, ma la Corte d’Appello rintraccia la manipolazione e prosegue per la propria strada. Ci sarà tempo per appurare ulteriori prospettive, intanto si parla di correzione illecita da parte della Juventus che avrebbe chiesto di modificare la documentazione e rinviarla ai francesi. I quali avrebbero – secondo le ricostruzioni – accettato di buon grado. Resta da capire se in maniera ignara o consapevole dato che si attenzionano anche una serie di mail – rigorosamente in forma PEC e quindi con valenza probante – in cui ci sarebbero i dettagli dell’affare con relative modifiche.
Ci si addentra quindi in un alveo specifico che scomoderebbe l’alterazione di documenti e materiale allegato. Ecco perché la FIGC non può ignorare quanto riscontrato. La Juventus dovrebbe agire secondo possibilità, ovvero attraverso la strada del ricorso. Anche se, secondo gli esperti, non è facile. Soprattutto rispetto al dato numerico: una plusvalenza alterata e fittizia pari a 7 milioni e 791mila euro.
Cifra che rimbomba assieme a quelle parole nelle intercettazioni: “Abbiamo compensato tutto”. Dove tutto sta per le incongruenze che ci sarebbero state fra i due calciatori a livello di cartellino oltre che valore di mercato. Due pesi e due misure, ma ora arriva il momento di riequilibrare ogni cosa. Il tempo è denaro, ma in questo caso è anche a sfavore: sarà una battaglia (legale) all’ultimo cavillo.