Giuseppe Marotta ha rivolto un durissimo rimprovero a un calciatore che ha conosciuto molto bene: le severe parole dell’ad dell’Inter.
Nel calcio le rose si stanno sempre di più allargando e non è facile mantenere la disciplina all’interno di una squadra formata da tanti giocatori. A volte può succedere che alcuni singoli, per carattere e indole personale, violino le regole all’interno del gruppo mancando di rispetto alla società. E’ successo anche all’Inter come svelato da Giuseppe Marotta attraverso dichiarazioni che faranno discutere.
Un calciatore professionista, almeno nell’arco della sua carriera, dovrebbe mantenere un comportamento appropriato anche fuori dal campo. Ovviamente il club non può controllare la vita extracalcistica dei suoi tesserati e alla base ci deve essere un rapporto di fiducia. Al giorno d’oggi però le distrazioni sono di più rispetto al passato e c’è il rischio di cadere in varie tentazioni.
Sono numerosi gli esempi di cronaca che hanno visto giocatori in situazioni non in linea con i principi etici di un club, mettendolo anche in imbarazzo davanti all’opinione pubblica. Sulla stampa però esce fuori soltanto una parte delle dinamiche che succedono intorno ad alcuni personaggi fuori dagli schemi che hanno un nome e cognome come denunciato a sorpresa da Giuseppe Marotta.
Marotta allo scoperto: il retroscena sul calciatore sconvolge
Solitamente i segreti dello spogliatoio rimangono tali e difficilmente diventano pubblici. In questo caso però Marotta, confessandosi in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, si è lasciato andare a rivelazioni che hanno sconvolto i tifosi. Nella sua lunga esperienza da dirigente ha conosciuto tantissimi giocatori ma uno in particolare l’ha colpito e non è mai riuscito a tenerlo a bada.
Si tratta di Arturo Vidal, considerato il più indisciplinato mai incontrato in tutte le squadre in cui ha lavorato. L’eclettico centrocampista cileno, avuto tra l’altro sia alla Juve che all’Inter, è stato rimproverato di avere “una doppia vita”. Non è un mistero che l’attuale giocatore del Flamengo ami la vita notturna tra divertimento e feste ma più volte ha superato il limite.
Un ragazzo, arrivato a Torino nell’estate 2011, difficilmente gestibile che ha creato una serie di problemi alle società andando incontro anche a sanzioni interne. Nonostante tutti i richiami ha continuato a fare di testa sua perché poi sul campo faceva la differenza e gli allenatori, allora Antonio Conte, non ne poteva fare a meno almeno nel periodo bianconero.