L’avvocato Mattia Grassani è intervenuto a Calciomercato.it per specificare alcune situazioni sulla manovra stipendi.
Continua a tenere banco la situazione che ha portato ai 15 punti di penalizzazione alla Juventus e non solo. Nel mirino delle indagini c’è ora la manovra stipendi che potrebbe coinvolgere anche diversi calciatori, compresi coloro che hanno avuto un recente passato in bianconero.
La Procura della Federcalcio, nella giornata di oggi, avrebbe inoltre richiesto una proroga di 40 giorni. Nel mirino, come detto, c’è l’inchiesta sulla manovra stipendi e i compensi agli agenti dei giocatori della Juventus, ex compresi.
La richiesta è stata ufficialmente firmata dal procuratore Giuseppe Chiné e indirizzata alla procura generale dello sport, competente sulla materia.
Manovra stipendi, cosa fa preoccupare la Juve
Per avere un quadro più chiaro della situazione, l’avvocato Mattia Grassani è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it su TvPlay per spiegarci meglio il suo punto di vista sulla vicenda, che tutt’ora presenta ancora tanti lati oscuri. “La giustizia della FIGC fa parte di un sistema che si dota di sue regole e di suoi organi, per valutare se il comportamento è conforme o meno all’impianto regolamentare. Non deve stupire, quindi, che lo standard probatorio in ambito sportivo sia più affievolito rispetto alla giustizia ordinaria”. Ma nonostante ciò, com’è giusto che sia, Grassani è convinto: “Il giusto processo in ambito sportivo è sempre rispettato nell’ambito delle proprie regole. I diritti fondamentali sono da rispettare, anche in ambito sportivo. Non griderei quindi allo scandalo per quello che è successo”.
A tenere ulteriormente in ansia la Serie A e il calcio italiano c’è l’ormai nota manovra stipendi. “Il filone non ancora è stato giudicato dalla Procura Federale. Vedremo prima se la Procura riterrà che ci sia materia per andare a giudizio. Se dovesse deferire, io rilevo, per i comportamenti delineati dalla Procura di Torino, come se ci fosse una responsabilità dei dirigenti juventini”. In questa situazione potrebbero però rientrare non solo le società, ma anche i calciatori stessi. Nel mirino, dunque, ci sono anche ex giocatori della Juventus che attualmente militano in altri club. “Se il deferimento dovesse esserci, potrebbe riguardare anche i calciatori. Poi sarà il procuratore federale a chiedere sanzioni, ma sarebbero certamente di squalifica e non di ammenda o multa”.
Ma non si ferma qui il giudizio dell’avvocato. “Io rappresentavo Pisa, Genoa e i sei ex consiglieri di amministrazione del Parma. L’eccezione è stata fatta perché ritenevamo che nelle 14mila cartelle non vi fosse una pagina che introducesse nel giudizio di revoca qualcosa di nuovo rispetto a Pisa, Genoa e ex consiglieri del Parma. L’eccezione l’ho fatta nell’interesse di queste parti. Poi se in queste 14mila pagine c’erano o meno elementi nuovi sulla Juventus, la risposta si può già anticipare: secondo me sì. Le carte portavano elementi di novità per la società bianconera”.
La Serie A e il calcio italiano tremano ancora, in attesa di nuovi sviluppi.