Milan irriconoscibile. Lo score delle ultime uscite rossonere non è affatto consolante: c’è un momento preciso in cui Pioli sente la crisi.
8 gennaio 2023. Una data che Pioli non dimenticherà: come un tarlo nella testa che viaggia e pulsa, senza sosta. Una sosta la vorrebbe, piuttosto, ora il Milan che da quel giorno non si è più ripreso. A San Siro i rossoneri vanno in vantaggio con Kalulu e Pobega. Sembrano giocare sul velluto, ma nel finale Mourinho rovina festa ed equilibri. Proprio lui che ha allenato l’Inter: contro i rossoneri è come un Derby ogni volta. Prima Ibanez, poi Abraham.
2-2 al triplice fischio dopo che la partita è stata gestita dai padroni di casa. Non è mai finita fino a quando l’arbitro non fischia. Lezione imparata a caro prezzo dai rossoneri. Il contatore si è azzerato: da quel giorno solo amarezze o soddisfazioni a metà. Sconfitta in Coppa Italia contro il Torino, sconfitta nel Derby di Supercoppa, pareggio con il Lecce al Via del Mare e sconfitta (amara) contro la Lazio all’Olimpico.
Milan, Abraham manda in crisi Pioli: i numeri della disfatta
Un poker che annienta la compagine rossonera ridimensionando ogni velleità. Maldini sottolinea: “Siamo secondi, lo ricordo”, ma qualcosa si è spento. La squadra gira diversamente. Il Napoli in solitaria in testa è una conferma: gli azzurri vanno a un’altra velocità, ma anche dietro non riescono a stare al passo. Girano a un ritmo diverso, più lento. Nello specifico i rossoneri si perdono i punti per strada, questo secondo molti è un segnale: “Serve una scossa, così non si può continuare”, sottolinea il giornalista Simone Cristao.
Dal gol di Abraham è successo qualcosa: “Manca qualche meccanismo difensivo che lo costringeva a essere più corto e maggiormente aggressivo”. Queste le parole del cronista a TvPlay.it, ma ora servono i fatti. Quelli spettano a Pioli e i suoi: non è più tempo di incassare. Serve una risposta immediata e un atteggiamento vigile, prima che una piccola crisi metta a rischio l’intera stagione.
Il primo posto è un’utopia, ma per Maldini e soci – che rinnovano la fiducia a Pioli – il secondo gradino del podio deve diventare un imperativo. Il tecnico ha recepito il messaggio: fiducia ma non a oltranza, Maldini (e non solo) ha bisogno di conferme. Solo il campo gliele può dare, possibilmente evitando di perdere il terreno coltivato fino a questo punto. Ritrovare la rotta giusta 3 punti alla volta.