La storia di un calciatore da sempre amato da chi si intende di calcio e troppo ingiustamente criticato, a volte, anche perfino incredibilmente odiato. Ma lui li stende tutti
Uno spettacolo nello spettacolo. Vederlo giocare è sempre un piacere e una delizia per gli occhi, ma anche per la mente e il cuore, soprattutto per chi ama il calcio, l’eleganza e le belle giocate. Ecco, chi ha la passione per tutte queste cose, non può non amare e apprezzare Luis Alberto. Con il Milan, il Mago spagnolo ha dimostrato, semmai ce ne fosse bisogno, che tipo di calciatore e quanto può dare, lui da solo, ad una squadra che aspira a entrare tra le grandi del calcio italiano.
Per tanti stolti, il centrocampista, anche se sarebbe meglio definirlo tuttocampista, almeno per quello che sta facendo vedere da qualche partita a questa parte, è un pazzo viziato, uno a cui bisogna stare attenti a come si parla. Niente di più sbagliato, anche perché Luis è un ragazzo con i pregi e difetti che commette errori come tutti, con un carattere un po’ particolare, vero, ma uno che dice sempre le cose in faccia, mai dietro. Come è successo con Sarri, sin dal primo giorno. Una cosa che ha spiazzato il tecnico, fino a rompere con lui, mettendolo da parte. Un errore, anche perché la classe di questo ragazzo è alta e il talento, immenso che ha, non ha fatto altro che farla venire fuori.
Dalle liti alla pace di Natale fino alla rinascita
Il rapporto tra i due era pessimo, tanto che l‘estate scorsa è stato provato di tutto, ma non certo da Luis Alberto anzi era più il tecnico che sperava se ne andasse, anche a costo di far perdere dei soldi alla Lazio, ma non è stato così perché, nonostante la divisione, la società ha sempre chiesto una cifra alta e giusta, intorno ai 30 milioni di euro o poco di più. Il Siviglia di Monchi si era avvicinato ma era tutta fuffa perché, contenti loro, volevano Isco a zero, tanto che Luis non ha chiuso ogni rapporto con l’ex dirigente romanista. In quel momento si pensava che fosse il giocatore a chiedere di andare via, ma non era vero, nonostante le dichiarazioni del mister che in questo modo tentava di forzare la mano. Ma ora tutto è passato. E gran parte del merito è del presidente Lotito che si è messo in mezzo e ha chiesto ai due di farla finita.
E così è stato fatto, con Sarri che l’ha preso talmente alla lettera da stravolgere il suo approccio col ragazzo, passando così dall’indifferenza ad un rapporto quasi costante e amichevole in campo durante l’allenamento. Un cambiamento che ha giovato, anche perché il ragazzo si è sentito più tranquillo e soprattutto apprezzato. E’ vero che il Cadice si è affacciato, ma non aveva grandi possibilità economiche e Luis, nonostante abbia voglia di tornare in Spagna un giorno, è rimasto alla Lazio contento e sicuro che si sarebbe ripreso il posto da titolare senza problemi. E così è stato. da quando ha messo alle spalle il piccolo infortunio d’inizio anno ha collezionato prestazioni importanti, fino ad arrivare a quella super col Milan, dove ha segnato su rigore (lui che rigorista non è), ha fatto un assist, ma soprattutto quel suo movimento e il velo sulla prima rete di Milinkovic sono sembrati un passo di danza provato e riprovato. Invece è puro istinto. Quella di ieri, per Luis Albertoera la 240/esima partita con la maglia della Lazio, in tutto segnando 45 gol e fornendo 64 assist. Col Milan è stata la partita perfetta. Anche Sarri non credeva ai suoi occhi.