Lazio, il poker di Sarri riapre il dibattito intorno all’allenatore: l’ex Napoli è pronto a riprendersi la scena. Una rivincita.
Poker d’assi. La Lazio vince contro il Milan e raggiunge il terzo posto, ma la vittoria biancoceleste ha una morale diversa dalle altre. Attesta una consapevolezza: Sarri aveva ragione nella sua genuinità e spregiudicatezza. Osare con criterio, ma farlo sempre. Nel gioco. Il Sarrismo è questo: tre davanti, lo ha fatto a Napoli. Lo rifà a Roma con effetti diversi, ma i risultati cominciano a essere gli stessi.
Gioca bene la Lazio: lo ha sempre fatto, ma dimostra anche di avere carattere. Questo non sempre c’è stato, ma l’idea – nel 4-0 dell’Olimpico – di essere presenti sta diventando la nuova costante di un calcio champagne. Terzo posto, ma sono tutte lì: se la Lazio va a questo ritmo, però, rischia di mettere una seria ipoteca sul treno Champions. Il Napoli gioca un altro sport, ma i biancocelesti – che rientrano nella categoria degli umani, cosa che non sembrano essere gli uomini di Spalletti, almeno sul campo – possono dare filo da torcere agli antagonisti. Soprattutto ai cugini giallorossi: il Derby a distanza prosegue – Sarri ne ha già vinto uno, non è escluso che possa fare il bis.
Lazio, eccolo il Sarrismo: lezione di calcio contro il Milan
Tutto dipende da quei tre davanti: Zaccagni, Felipe Anderson, Pedro. Un tridente che non fa rimpiangere nemmeno Ciro Immobile. Assente giustificato, può stare tranquillo: in attacco ci pensano loro, per il momento. Ecco, appunto, momento: la Lazio sta vivendo il suo e Sarri ha smesso di fare il “gestore” tornando ad allenare alla “vecchia maniera”. Spirito, grinta e positività. Ha sconfitto il “germe” – così l’ha definito – che c’era nello spogliatoio e faceva dei biancazzurri una squadra troppo rinunciataria. Il Sarrismo va coltivato, come un tesoro da custodire e ampliare.
C’è spazio per altre vittorie, ma soprattutto altre prestazioni da incorniciare: il Sarriball funziona e non occorre andare fino a Londra per rendersene conto. O deviare per Torino, da cui è stato mandato via come fosse l’ultimo della categoria. Non era così: il tempo ha dimostrato che i problemi erano altri. Allora – come ricompensa – la Juve resta ferma e Sarri fa un favore a un’altra ex: il suo “primo amore”, laddove il Sarrismo è nato.
Napoli, sconfiggendo il Milan, la Lazio ha dato una mano ai partenopei: guai a dire che Sarri non ama più i tifosi azzurri. “Vorrò sempre bene a Napoli”, ha detto quando andava via per poi – dopo l’esperienza con il Chelsea – accasare alla Juve. Ci tiene talmente tanto ai partenopei da consegnare loro il regalo più bello: uno Scudetto, perchè è merito suo se oggi Spalletti – anche segretamente, a voce bassa – festeggia un po’ di più. La Lazio ringrazia e aspetta il bis: i Diavoli erano solo l’antipasto, ma sono stati “cotti” a puntino.