La Juventus prepara la memoria difensiva e a distanza di giorni dalla penalizzazione emergono nuovi dettagli: cosa emerge sul fronte Procura e su cosa potrebbe fare leva il club sulla vicenda intercettazioni.
Il club bianconero non sta attraversando un momento semplice dopo la penalizzazione per la vicenda plusvalenze. In casa Juventus vige grande tensione per tutto quello che sta accadendo intorno alla società del nuovo presidente Gianluca Ferrero. A distanza di giorni dalla decisione della Corte federale emergono dettagli sulla strategia della società piemontese.
Il -15 inflitto alla Juve ha inevitabilmente scosso l’intero ambiente, a distanza di giorni inizia a circolare la prima questione che riguarda da vicino proprio il delicato tema delle intercettazioni. L’obiettivo del club è quello di trovare un cavillo per ribaltare la questione.
Plusvalenze Juventus, l’inchiesta e le strategie bianconere: cosa emerge dalla intercettazioni
La strategia della Juventus, in merito al ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, sul fronte giustizia sportiva, potrebbe aprire nuove questioni ancora tutte da scardinare. La memoria difensiva dei bianconeri vorrebbe fare leva sul fatto che la Procura federale non abbia “riportato nel proprio atto il contenuto di una rilevantissima intercettazione intercorsa tra Cherubini e Bertola“, si legge.
La conversazione datata 15 luglio 2021 riguarda Stefano Bertola, all’epoca dei fatti dirigente per il ramo contabile del club bianconero, insieme a Federico Cherubini. Durante una conversazione fra i due emergerebbero infatti delle novità al centro delle indagini. “No no, non c’è nessun intento […] Doloso no. Se loro quello stanno cercando non troveranno nulla, non troveranno nulla“, dichiara Bertola. Si tratterebbe di un aspetto non secondario sulla questione plusvalenze.
Proprio Bertola avrebbe così parlato con Cherubini, ma ci sarebbe una intercettazione importante che, secondo i bianconeri, non sarebbe entrata a pieno titolo, da qui la presa di posizione. “Improprio travaso dei risultati delle intercettazioni telefoniche e ambientali, laddove se ne voglia scandagliare il parzialissimo contenuto. Non si può non evidenziare, anche solo a titolo esemplificativo, che la Procura federale non riporta nel proprio atto il contenuto di una rilevantissima intercettazione intercorsa tra Cherubini e Bertola in data 15 luglio 2021, di cui la Gdf nella propria annotazione non riporta la parte finale assai significativa in termini di insussistenza dell’illecito (penale e, per quanto qui rileva, sportivo)”, si legge nella memoria.