La Juve ha due problemi da affrontare: la Borsa preoccupa gli azionisti e le conseguenze della penalizzazione ricadono anche sul calcio giocato. Il commento di John Elkann apre nuovi scenari.
Con 15 punti di penalizzazione è attualmente proibitivo parlare di una rimonta in ottica Champions League. Il distacco c’è ed è evidente, la questione va di fatto ben oltre la stagione calcistica. Quanto accaduto di recente ha inevitabilmente condizionato la Juventus e i suoi giocatori.
Nonostante le rassicurazioni, infatti, la vicenda resta delicata, nonostante il club abbia già annunciato di voler fare ricorso. Due le ipotesi all’orizzonte sul fronte della giustizia sportiva: conferma di quanto deciso dagli organi federali oppure eliminazione totale della penalità.
Juve, fra inchieste e calcio giocato: la posizione di John Elkann
La Juventus non dà vita alla contrattazione e la Borsa di Milano ne risente. Il contraccolpo è inevitabilmente causato dalla decisione della Corte federale relativa ai 15 punti di penalizzazione inflitti al club allenato da Massimiliano Allegri. La vicende delle plusvalenze è di fatto diretta conseguenza delle decisioni da parte della giustizia sportiva.
Intanto i bianconeri mostrano un calo del titolo pari a 11,2%, nella sola giornata di lunedì 23 gennaio 2023, infatti, il club ha chiesto con perdite a Piazza Affari del 5,1%, scivolando di 31 centesimi. Il titolo crolla in Borsa e gli investitori sono sempre più titubanti di fronte a quello che sarà da qui a breve. Perdere la qualificazione in Champions League vorrebbe dire mettere a rischio qualcosa come 80 milioni di euro di ricavi a stagione.
John Elkann ha intanto deciso di esprimere la propria opinione dopo quanto accaduto al club bianconero. L’ad di Exorha parlato al quotidiano la Repubblica per i 20 anni dalla morte di Giovanni Agnelli. “L’ingiustizia di questa sentenza è evidente. Noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese“, ha ribadito Elkann.
Ipotesi delisting, di cosa si tratta
Gli esperti non escludono un possibile delisting della società bianconera. Si tratterebbe della cancellazione di un titolo azionario da un listino, con tanto di definitivo ritiro dalle negoziazioni in Borsa. Ma quanto costerebbe, almeno per il momento, una decisione del genere? Calcio e Finanza parla di un delisting pari a circa 290 milioni di euro, distante dai 335 milioni relativi al valore delle azioni registrati meno di due settimane fa. Sul fronte del prezzo medio, invece la cifra degli ultimi 12 mesi sarebbe di circa 300 milioni di euro.