Francesco De Core è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda su TVPlay. Tanti i temi sul tavolo di discussione.
Francesco De Core, direttore de Il Mattino, a calciomercato.it in onda su TvPlay ha parlato di Napoli e Juventus. Queste le sue parole:
LAZIO-MILAN – “Per il campionato non conta, conta per la zona Champions. Il Milan viene da due risultati negativi, ha pareggiato una gara che sembrava vinta con la Roma, ha perso la finale di Supercoppa. La situazione è delicata, mi sembra difficile che si possa parlare di riapertura della corsa Scudetto, il Napoli si può francamente solo suicidare, non vedo avversari all’orizzonte, poi il calcio ci ha abituato a rimonte clamorose, come quella della Lazio nel 2000, ma sono cose storiche che capitano veramente di rado”.
LA SCONFITTA CON L’INTER E SPALLETTI – “Era una squadra che stava girando a giri del motore nettamente più bassi, ma una gara ci sta, quella partita ha rinfocolato un po’ le speranze delle avversarie, ma il Napoli ha una sola sconfitta e due pareggi. Vedo una città molto concentrata sul cammino futuro del Napoli. Sono un grande estimatore di Luciano Spalletti, fin dai tempi dell’Udinese, pensavo che avrebbe fatto una grande carriera. Prende poi la Roma di Garcia la porta dal quinto posto al terzo, l’anno dopo arriva secondo. Aveva oggettivamente uno squadrone, arriva dietro alla Juventus ma facendo record di punti. L’anno dello Scudetto perso a Catania, con l’Inter che batte il Parma, quell’anno meritava nettamente di più la Roma. L’Inter era più forte ma avrebbe meritato di più la Roma. Tra Spalletti e Sarri preferisco Spalletti anche se quel Napoli di Sarri non poteva non piacere”.
VOCI SU LAUTARO – “Se arriva una grande offerta per Lautaro l’Inter lo vede come può accadere per tutti i top italiani”.
SKRINIAR – “Tutti i calciatori devono essere concentrati in campo, i difensori ancora di più, quando perdono un po’ di concentrazione si vede, non credo che quanto accaduto ieri sia stato un caso”.
JUVENTUS – “La vicenda legata alla presidenza di Andrea Agnelli e a tutte le conseguenze, con un procedimento penale in corso e conseguenze sportive per la Juventus, è chiaro che è un colpo all’immagine della società e alla società che plasticamente aderisce alla famiglia Agnelli, è la sua emanazione sportiva. Il colpo all’immagine è davvero molto forte, non credo che Andrea Agnelli si sia dimesso con grande voglia di lasciare la Juventus. Si può essere detrattori della Juventus quanto si vuole, ma non si vincono nove Scudetti per caso, nemmeno con le plusvalenze, oltre alle due finali di Champions, rimasto il grande punto interrogativo del club. Fu preso per questo Ronaldo e si è rivelato un investimento fallimentare, gli Scudetti li avrebbero portati a casa lo stesso. La grande esposizione economica è stata portata per arrivare a quella Champions League che non è arrivata. Vedo tanti club che hanno preso grandi esperti di marketing, ma continuano a esserci buchi di bilancio importanti, penso per esempio alla Roma. Il calcio italiano in generale non sta godendo di un buon momento e da questo punto di vista devo dire che il Napoli è stato un modello. De Laurentiis questa estate è stato sempre sotto accusa, ma ha avuto il coraggio di prendere giocatori sconosciuti al posto dei senatori. Meret probabilmente per rendimento è stato il miglior portiere italiano”.
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