Juventus pronta a ripartire: i guai per i bianconeri, però, non sono finiti. La penalizzazione mette a rischio la Champions: le perdite.
Juventus, riavvolgere il nastro. Ripartire ancora da una storia che sembrava essersi messa bene – quella della stagione in corso – prima di un colpo di scena quasi prevedibile. La Federazione ha disposto 15 punti di penalizzazione, questa la sentenza sul piano sportivo, per l’inchiesta plusvalenze che vede la Vecchia Signora direttamente coinvolta. Questo implica una serie di variabili: la prima è la classifica che cambia, la seconda è il cammino europeo che viene messo in dubbio.
I bianconeri fino a poche ore fa erano secondi, ora basta dire che non lo sono più per capire automaticamente che la Champions sembra quasi una chimera. Arrivare minimo quarti è l’imperativo, la realtà è ben più dura: quello che attende la Juve è una vera e propria scalata. Non a caso Allegri parla di “essere uomini nei momenti difficili”. Perché non basta, e questo lo sa anche lui, rifare i conti. Occorre quasi rifare la stagione da capo, costretti a inseguire, senza sapere se potrebbe bastare.
Un salto nel buio, non è la prima volta. Se l’impresa Champions da un lato potrebbe sembrare stimolante, con una corsa contro tempo e punti ad animarla, a renderla quasi un tassativo ci pensano gli introiti. Le casse della Juventus non sono messe benissimo e non c’entra soltanto la mole d’inchieste in corso. Vuol dire che approdare in Champions porterebbe un po’ di ossigeno. Quanto in termini monetari? E soprattutto quanto perde la Juventus non riuscendo, eventualmente, a raggiungere quello che un tempo – non ancora remoto – era l’obiettivo di stagione?
La soluzione all’interrogativo degli interrogativi è nei conti: qualificarsi in Champions League, nella fattispecie, garantisce alle casse del club 15,64 milioni. A questi si sommano gli introiti relativi alla graduatoria nel ranking, i bianconeri hanno sempre il quarto posto su base decennale che significa avere accesso a 32,99 milioni di euro. Somma che si aggiunge ai 15 dell’accesso alla manifestazione. Senza contare i quasi 7 milioni in due tranches del market pool che è la somma del piazzamento in Serie A e le partite giocate nella competizione.
Calcoli alla mano si parla di un totale di 55,63 milioni. La quota minima al netto rappresenta già un importante tesoretto che la Vecchia Signora rischia di perdere. Se rapportiamo questo alle tendenze degli anni scorsi, è possibile capire che per la Juve non solo è iniziata l’austerity, ma c’è ancora ulteriore margine per le preoccupazioni. Il futuro non è roseo, ma nemmeno il presente sembra essere stabile. Qualche numero: una media di 84 milioni incassati dal 2020 (nella fattispecie 78 nel 2021/2022, 83 nel 2020/2021 e addirittura 84 nella stagione calcistica 2019/2020) grazie al cammino nell’Europa che conta. Le notti Champions, dunque, hanno un prezzo e pagarlo – stavolta sì – potrebbe essere più duro del previsto.
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