Solo la Juve ha ricevuto una penalizzazione in classifica per il caso plusvalenze: perché tutti gli altri club sono stati assolti.
Sono passate poche ore dalla sentenza della Corte Federale che ha duramente sanzionato la Juve, penalizzata di 15 punti in classifica. Una decisione ritenuta una palese ingiustizia dai bianconeri, l’unico club danneggiato nonostante teoricamente le plusvalenze fittizie si facciano in due. E’ questo il motivo principale delle proteste dei tifosi che non si capacitano come tutti le altre squadra indagate siano state assolte.
Sono passati relativamente pochi anni dallo scandalo di Calciopoli e il mondo Juve è finito nuovamente sotto accusa. Stavolta, aspettando le motivazioni ufficiali della Corte della FIGC, per aver sistemato in modo illecito il bilancio con operazioni alquanto sospette. In questo caso però è sempre difficile capire se e quali valutazioni dei giocatori sono state effettivamente “drogate” ma se ci sono prove tangibili tutto è più semplice.
Juve, cosa c’è dietro la sentenza della Corte Federale
In tantissimi si stanno domandando perché la Juve è stata l’unica società a essere punita dal caso plusvalenze. In effetti lascia diversi dubbi il fatto che siano stati soltanto i bianconeri a trasgredire le regole quando sembrano esserci tanti altri club coinvolti da questo terremoto. Tutti i dettagli usciranno fuori tra una decina di giorni ma già adesso si possono fare ipotesi concrete grazie a una serie di retroscena.
Come riportato dalla “Gazzetta dello Sport”, la Juve non è stata perseguitata dai giudici perché inevitabilmente dietro al loro ragionamento ci sono alcuni aspetti da sottolineare. In poche parole la condanna del club bianconero non riguarda le semplici plusvalenze fittizie ma la “mancata lealtà” di questi raggiri economici (tutto veniva deciso a tavolino con delle x al posto dei giocatori come fossero solo numeri).
Una denuncia comprovata dalla presenza negli atti dell’inchiesta Prisma di vere e proprie confessioni. Si parla del “libro nero” di Fabio Paratici, delle intercettazioni di Andrea Agnelli e non solo. Insomma testimonianze dirette che non esistono per le altre otto squadre coinvolte nel processo, ovvero Sampdoria, Genoa, Empoli, Parma, Pisa, Pro Vercelli, Pescara e Novara.
E’ questo che ha fatto la differenza a scapito della Vecchia Signora che, secondo il procuratore Giuseppe Chiné, avrebbe falsificato i campionati con questa manovre. Nello specifico, invece che ripianare regolarmente le perdite e ragionevolmente non fare mercato, con questa sistema ha continuato a comprare giocatori schierandoli in campo come se nulla fosse. Un vantaggio reale rispetto agli avversari che invece sono stati costretti a sospendere gli acquisti o vendere i propri gioielli per sistemare i conti.