Lazio, altra prestazione incolore di Milinkovic-Savic: ecco le possibili cause dell’involuzione del “Sergente” biancoceleste
Ieri sera si è completato il tabellone dei quarti di finale di Coppa Italia: a staccare il relativo pass sono state la Juventus, che ha avuto la meglio su un ottimo Monza per 2-1, con un redivivo Federico Chiesa match-winner, l’Atalanta che, dopo gli 8 gol alla Salernitana in campionato, ne ha rifilati 5 allo Spezia, 5-2 lo score finale, e Lazio che ha superato il Bologna per 1-0 grazie al gol di Felipe Anderson che ha approfittato del clamoroso errore in uscita di Sosa.
I biancocelesti hanno provato a blindare il risultato ma si sono scontrati contro un Skorupski che è stato prodigioso sui tre tentativi di Luis Alberto di sigillare il match e la serata no del “Sergente” Milinkovic-Savic che ha fallito due gol fatti (una conclusione biascicata da posizione favorevole e un’incornata sprecata su cross di Zaccagni) e tanti appoggi in palleggio.
Lazio, ecco le cause dell’involuzione di Milinkovic-Savic
Insomma, un “Sergente” irriconoscibile, lontano dalle prestazioni cui il capitano delle Aquile biancocelesti ha abituato i tifosi capitolini. Cosa sta succedendo? Il capitano biancoceleste ammaina la bandiera proprio nel momento in cui la Lazio ha più bisogno del suo “Sergente” in quanto orfana del suo bomber principe, Ciro Immobile, fermo ai box a causa della lesione di primo grado a carico del semitendinoso della coscia destra rimediata nel match contro il Sassuolo.
Infatti, senza la verticalità che garantisce il bomber di Torre Annunziata la palla addosso al gigante serbo per sfruttarne le abilità aeree diventa una soluzione ancora più preziosa. Al momento è plausibile ipotizzare per Immobile uno stop di 15- 20 giorni ma non si può escludere che possa essere più lungo. Dunque, Immobile mancherà di sicuro con Milan (martedì 24 gennaio), Fiorentina (domenica 29 gennaio ) e nei quarti di Coppa Italia (2 febbraio) contro la Juventus.
Ragion per cui è fondamentale per la Lazio che Milinkovic-Savic smaltisca le scorie e la delusione di un Mondiale dal quale si aspettava molto di più sia a livello personale che di squadra (Serbia eliminata ai gironi) per ritornare quel giocatore che ha fatto la fortuna della Lazio degli ultimi anni. Tuttavia, nell’involuzione del serbo un ruolo importante lo giocano anche le continue voci di mercato che lo coinvolgono: difficile mantenere la concentrazione e non lasciarsi distrarre quando ti corteggiano i top club europei (dalla Juventus al Real Madrid). Insomma, dovrebbe avere la forza d’animo di un Santo per non lasciarsi destabilizzare dalle sbalorditive cifre che vengono accostate al suo nome ma, come è noto, Milinkovic-Savic è solo…un “Sergente“.