Chiesa, Kvara e Leao, luci per la Serie A: i confronti fanno male al campionato

Chiesa, Kvaratskhelia e Leao, tre grandi calciatori che incantano il calcio italiano ma che ogni tanto vengono criticati per le prestazioni.

Partecipare al campionato di Serie A per uno straniero, così come per un calciatore italiano non è semplice. Certo, il tasso tecnico si è abbassato molto rispetto agli anni ’90. L’unica cosa che non è cambiata rispetto al passato sono le pressioni derivanti dalle esigenze dei tifosi. Ogni tifoso pretende e si aspetta sempre il massimo in ogni partita e se non l’ottiene è capace di trasformare l’opinione che ha di un calciatore da buona in negativa.

Chiesa
I tre migliori della Serie A (TVPlay)

Un costante cambio di idea che non consente a nessun calciatore di giocare con tranquillità e di vivere con ansia ogni singolo momento della stagione. Nessun errore mai è perdonato e non è ammissibile sbagliare due partite di fila che subito si è sotto processo. Qualcosa ne sanno Chiesa, Kvaratskhelia e Leao: tre grandi calciatori che con le loro giocate e i loro gol trascinano le rispettive squadre al successo e incantano il pubblico.

Chiesa, Kvaratskhelia e Leao: luci e ombre

In effetti, i tre giocatori a più riprese hanno avuto modo di dimostrare il loro valore. Da esterni d’attacco, hanno dimostrato di essere la spina nel fianco di molti avversari, confermando le loro immense qualità tecniche. Hanno fornito molti assist, corso tantissimo e segnato gol stupendi. Di destro, di sinistro, di testa: il tutto, incantando il pubblico e trascinando le rispettive squadre alla vittoria contro chiunque e in qualsiasi competizione.

Chiesa
Kvaratskhelia (Ansa)

Peccato che è bastato un momento negativo per dimenticare tutto. A Chiesa è bastato la sconfitta di Napoli per venire criticato, al georgiano la partita negativa contro l’Inter e a Leao l’ultimo periodo. Insomma, ai tre calciatori non è perdonato nulla e devono essere sempre al top perché hanno l’obbligo di dover sempre portare avanti le rispettive squadre con il loro talento. Forse, sarebbe giunto anche il momento di tacere e di goderseli anche solo per il gusto di apprezzare le loro gesta in campo.

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