Angelo Cascella è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda su TVPlay. Tanti i temi sul tavolo di discussione.
Angelo Cascella, avvocato, a calciomercato.it in onda su TvPlay ha parlato di Juventus. Queste le sue parole:
RICHIESTA PER IL PROCESSO PLUSVALENZE – “La situazione di oggi riguarda solo la questione plusvalenze, viceversa a parte ci sarà la questione che riguarderà gli stipendi, probabilmente più grave. Saranno oggetto di un altro procedimento. Il tutto è partito dal fatto che è stata presentata un’istanza di revocazione dalla Procura avendo ritenuto la sussistenza di fatti nuovi che avendo svolto la Procura stessa un’attività d’indagine secretando i documenti di prova, questi non erano stati utilizzati dai giudici per verificare nel processo che aveva portato alla decisione con esonero di responsabilità sia per la Juventus che per gli altri club. Si è quindi ritenuto ora che ci fossero fatti nuovi da esaminare, ecco perché c’è questa istanza di revocazione. Bisogna quindi decidere in primis se accettare la revocazione, dovesse essere rigettata il processo finirà qui, viceversa può esserci un’eventuale responsabilità con accoglimento totale o parziale delle richieste o proscioglimento”.
DETERMINAZIONE DELLE PLUSVALENZE – “La corte ha detto che non si può in modo matematico determinare il valore di un giocatore, però c’è quel passaggio di documenti, tutta quella serie di documenti che non hanno nulla a che fare con la valutazione, quello ha portato la Procura a ritenere che comunque gli stessi dirigenti della Juventus, documentalmente o comunque attraverso dichiarazioni, abbiano riconosciuto la sussistenza di un’alterazione”.
I REATI – “La Juventus non è soltanto una società per azioni, è anche quotata in borsa, serve quindi un rispetto ancora maggiore delle norme. Alcuni reati contestati alla Juventus dalla Procura di Torino sono proprio legati a questo aspetto. Un ambito che io auspico sempre è che la Federazione faccia controlli seri e che l’aspetto dei controlli e della giustizia non sia amministrato da soggetti scelti dalla Federazione stessa, altrimenti non possono essere soggetti terzi. È il sistema che ha problemi, con la Federazione che gestisce comunque questo tipo di problemi. Sul discorso agenti poi non vedrei tanto una responsabilità degli agenti, sono le società che fanno spesso, con la connivenza degli organi di controllo, il passo più lungo della gamba spendendo più di quanto a disposizione. La giustizia sportiva poi non ha certi strumenti per poter compiere un’indagine come invece ha la Procura, penso per esempio all’acquisizione di certi documenti come il WhatsApp con le dichiarazioni di Chiellini, tutti questi strumenti la giustizia sportiva non li ha, la procura penale sì”.