Spalletti e Pioli allenano due tra le migliori squadre della Serie A: quali sono le vere differenze tra i tecnici di Milan e Napoli.
Il Milan ha perso malamente il derby di Supercoppa contro l’Inter confermando le difficoltà di questo momento della stagione. Ai rossoneri, eliminati dalla Coppa Italia, non rimane che provare un’altra rimonta in campionato stavolta ai danni del Napoli. Un’impresa già riuscita la scorsa stagione e difficilmente ripetibile sulla squadra di Spalletti, sempre più lanciata verso lo scudetto.
Non è ancora finito il girone d’andata ma il Napoli sta viaggiando fortissimo in classifica, iniziando a fare il vuoto alla sue spalle. Una prova generale di fuga che rischia di “ammazzare” la Serie A con largo anticipo se le rivali perdessero ancora terreno. Nonostante gli ultimi risultati negativi la prima inseguitrice rimane il Milan, distanziato nove lunghezze dagli azzurri e soprattutto campione in carica.
I rossoneri sono chiamati a uscire il prima possibile dalla crisi, cercando di difendere il tricolore fino alla fine per tenere in piedi almeno l’ultimo obiettivo della stagione. Il compito di Pioli non sarà semplice e si tratta di un banco di prova importante per il tecnico emiliano che, dal suo arrivo in panchina, non si era mai ritrovato in una situazione così complicata.
Spalletti e Pioli a confronto: storia e segreti dei due tecnici
Da ormai diversi mesi si elogia il lavoro di Stefano Pioli, considerato l’artefice principale dello scudetto di un Milan portato al trionfo in pochi anni. Ora però, alla luce delle ultime prestazioni, qualcuno inizia a metterlo in discussione come puntualmente succede per ogni allenatore quando non arrivano i risultati.
I tifosi del Milan però prima di lanciarsi in giudizi affrettati, dovrebbero essere riconoscenti al proprio condottiero. Oggi per esempio è facile esaltare Spalletti, primo col Napoli in campionato, e criticare il suo collega ma la situazione era opposta fino a poco tempo fa. Insomma la certezza è che sono tra i migliori in Italia della propria professione, facendo giocare le proprie squadre con un gioco divertente e spettacolare.
All’apparenza possono essere simili ma in realtà hanno qualità e caratteristiche differenti: “E’ importantissimo quello che sta facendo Spalletti. E’ molto competente nella comunicazione e nella gestione del suo patrimonio. Lo stesso Pioli ha fatto un lavoro straordinario, raggiungendo grandi risultati grazie alla gestione del gruppo”, il ritratto fornito da Gian Luca Nani, ex direttore sportivo del West Ham e del Brescia, in esclusiva a TVPlay.
Numeri a confronto
Un approccio diverso come il personale palmarès che vede il tecnico di Certaldo, sei anni più grande, vantare più trofei ma sulla carta meno importanti dell’unico del nativo di Parma. Nella bacheca del primo ci sono due Coppe Italia e una Supercoppa vinte con la Roma, oltre a due campionati russi con lo Zenit, ma manca il tanto desiderato scudetto.
In attesa di capire se quest’anno sarà quello buono, la loro idea di calcio si discosta di poco anche dal punto di vista tattico come testimoniano i sistemi di gioco imposti agli azzurri e dei rossoneri. I primi scendono in campo con il 4-3-3 mentre i secondi con un più offensivo 4-2-3-1 ma il numero dei difensori è uguale e cambia solamente la presenza di un trequartista.