Milan-Inter in terra araba è un trionfo italiano non solo per le squadre in campo: l’orgoglio meneghino caratterizza il match con Dimarco.
Milan-Inter a Riad tra nostalgia e possibilità. Spesso si è dibattuto se fosse possibile tornare a giocare la Supercoppa in Italia: gli accordi dovranno essere rivisti dal prossimo anno, diverse ipotesi al vaglio. Sta di fatto che la realtà mediorientale assicura alla Lega Serie A determinati introiti, così com’è stato per la Supercoppa Spagnola. Determinati luoghi fungono da vetrina per via delle pubblicità: le partnership sono all’insegna di tariffe allettanti che passano anche dalla risonanza mediatica.
Si discute di tutto, forse anche di più, prima di dare la parola al campo che vede l’Inter cominciare meglio il match grazie alle reti di Dimarco e Dzeko. Nerazzurri sul 2-0 dopo appena 29 minuti, ma non è questo il dato più significativo. Restando in tema di Italia alla riscossa, nell’era della globalizzazione torna a segnare un meneghino in un Derby della Madonnina. Dimarco si prende oneri e onori del contesto. Una casualità romantica che infiamma ulteriormente l’ambiente.
Milan-Inter, nostalgia meneghina a Riad: Dimarco raggiunge Achilli, il record
Blasone, come se non bastasse, lo determinano le statistiche: i numeri attestano che l’ultimo milanese a segnare per i nerazzurri in un Derby di Milano fu Marco Achilli, correva l’anno 1968. Una partita di Coppa Italia il cui punteggio si attestò definitivamente sul 4-2 per i rossoneri. L’attuale interista spera, ovviamente, nell’esito opposto. Intanto la Milano nerazzurra si esalta anche per questo. Le somme si tirano alla fine dei 90 minuti, ma per ora l’orgoglio cittadino emerge al pari della certezza che offre Edin Dzeko negli schemi di Simone Inzaghi.
Tra le sicurezze dell’Internazionale c’è anche una gestione del ritmo non indifferente: Dimarco apre le danze per quanto riguarda le marcature, ma poi riesce – con la collaborazione dei compagni – a gestire al meglio la fase di contenimento nei primi momenti importanti della gara. Quando, per intenderci, il Milan prova a spingere di più. La Supercoppa Italiana a sprazzi tricolore: sembra scontato, ma nel calcio moderno non è affatto così. Il merito, stavolta, ce l’ha Dimarco.