Galles all’avanguardia: la compagine si prepara a fare la differenza in termini di parità di genere. Alla scoperta dell’equal pay.
Si parla insistentemente di stipendi, ma pochi applicano regole e standard differenti rispetto al passato: grande incertezza e crisi a livello globale hanno portato molti a domandarsi dove può arrivare questo calcio. Un sistema moderno fuori ed esageratamente stantio dentro. Realtà come quelle del calcio femminile incentivate a macchia di leopardo. L’Italia si è adeguata a breve, ma non basta. Senza contare la bagarre sugli stipendi: il professionismo, rispetto al calcio amatoriale, impone dei diktat.
Anche se le cifre devono essere diverse, l’importante è non trovarsi a fare i conti con sperequazioni. Vale a dire evitare di avere troppa disparità fra un club e l’altro. Una realtà unitaria che possa abbattere divergenze: la dicotomia e divisione tra maschile e femminile, anche in termini salariali, non giova. Ecco perché il Galles ha introdotto l’equal pay: un provvedimento particolare che potrebbe, tuttavia, iniziare a cambiare le cose. I giocatori della Nazionale gallese si sono ridotti il salario del 25% per arrivare a guadagnare quasi come le colleghe donne.
Galles adotta l’equal pay: cos’è e come funziona
La decisione ha fatto scalpore, ma solo con un atto rivoluzionario è possibile abbattere le differenze sociali. Il Galles l’ha fatto, si attendono emulazioni. Campanello d’allarme per l’Italia: la Spagna ha adottato il salary cap, tetto massimo stipendi, ma per ora lo applica soltanto il Barcellona. La suggestione gallese, invece, potrebbe invogliare gli assenti all’appello della parità di genere.
Gender equality, come direbbero gli inglesi. Un piccolo passo per una grande responsabilità: le novità si vedono sempre dalla semplicità con cui prendono il posto del passato. L’auspicio è che anche stavolta la coscienza di una Federazione smuova tutte le altre. Intanto in Galles i conti tornano e non solo perché le casse respirano: l’equal pay è una boccata d’ossigeno necessaria.
Primo provvedimento che può avere un senso in termini non solo di parità, ma anche di emancipazione come Federazione Sportiva. Non è la prima volta che si passa dai propositi ai fatti: precedentemente ai gallesi si annoverano anche Stati Uniti e Norvegia tra coloro che hanno adottato lo stesso metro di giudizio. Una svolta attesa anche nello Stivale, per adesso occorre limitarsi a guardare.