Le bombe colpiscono lo Shakhtar Donetsk: il commento drammatico e il retroscena sulla guerra in Ucraina dell’allenatore Roberto De Zerbi.
Non c’è tregua in Ucraina. E’ ormai passato quasi un anno dall’inizio delle ostilità con la Russia, ma la guerra non conosce fine. E non sembra esserci alcuna intenzione di porre fine a questo spargimento di sangue.
Lo sport ucraino, come qualsiasi altra attività, si è dovuto riadattare ad una nuova quotidianità. Molti calciatori stranieri hanno lasciato il Paese per mettersi in salvo. Lo stesso Roberto De Zerbi ha lasciato lo Shakthar Donetsk dopo qualche mese visto che non vi erano più le condizioni per poter proseguire serenamente la carriera.
Proprio l’attuale allenatore del Brighton, in una recente intervista a la Repubblica, ha confessato alcuni retroscena tragici della guerra in Ucraina. Lui si tiene ancora in contatto con i suoi ex calciatori, con i quali ha un rapporto che va ben al di là da quello professionale. De Zerbi è sicuro: nessuno in Ucraina si piegherà alle bombe russe.
Shakhtar Donetsk, le bombe distruggono il campo. De Zerbi: “E’ tragico”
In Inghilterra si diverte, vince e convince. De Zerbi è diventato un pericolo numero uno per i top club della Premier League, perché il suo Brighton è in piena lotta per un posto in Europa. Un sogno che fino a qualche mese fa il mister non immaginava neppure. Tra febbraio e marzo 2022, quando doveva ricominciare il campionato ucraino dopo la sosta invernale, De Zerbi rimase in un hotel a Kiev assieme ai suoi giocatori, svegliato dalle bombe russe.
Dopo la vittoria sul Liverpool, proprio gli ex giocatori del mister italiano l’hanno sommerso di messaggi. Ora, i giocatori dello Shakhtar sono costretti ad allenarsi a Leopoli: “Il centro sportivo del club è stato bombardato. Il mio ufficio è stato bombardato. E’ tragico – commenta Roberto De Zerbi a la Repubblica – Mi aspettavo la resistenza dell’Ucraina. Statene certi: il popolo ucraino non indietreggerà nemmeno di un centimetro. Preferiranno morire che essere soggiogati dai russi“.