Caso Suarez, perché la Juventus non è coinvolta: decisione indiscutibile. Il club non è ritenuto responsabile dell’esame truccato dell’attaccante uruguaiano
Saranno settimane saranno a dir poco infuocate per la Juventus, quelle che ci accompagneranno nel passaggio dall’inverno alla primavera. Il club bianconero sarà chiamato a difendersi su più fronti dalle accuse pesantissime formulate dalla Procura della Repubblica di Torino. L’esito dei due processi, ordinario e sportivo, determinerà il futuro a tutti i livelli della Vecchia Signora.
Una boccata d’ossigeno per la società torinese giunge invece da un’altra vicenda, a dir poco sgradevole, che più di due anni fa ha visto i suoi dirigenti assumere comportamenti da molti ritenuti quanto meno equivoci. Stiamo parlando del cosiddetto caso Suarez. Il 35enne attaccante uruguaiano all’epoca dei fatti, siamo nell’estate del 2020, era in trattativa proprio con la Juventus.
Caso Suarez, perchè la Juventus non è coinvolta: le dichiarazioni di Cantone non lasciano dubbi
Ma una delle condizioni necessarie perchè la trattativa andasse in porto era l’obbligo, da parte dell’attaccante del Barcellona, di avere il passaporto da cittadino comunitario. Per diventare italiano però, Suarez doveva dimostrare di avere una buona conoscenza della nostra lingua attraverso un esame da sostenere presso l’Università per stranieri di Perugia. L’attaccante del Barca fu promosso a pieni voti, salvo poi scoprire che l’esame in questione era stato ampiamente manipolato.
L’inchiesta portata avanti dalla Procura della Repubblica di Perugia, guidata dal noto magistrato Raffaele Cantone, ha appurato il mancato coinvolgimento diretto della Juventus e dei suoi dirigenti. E lo stesso magistrato, intervenuto nella diretta di calciomercato.it ai microfoni di TvPlay, ne ha chiarito le ragioni: “Il club in realtà non è mai stato indagato – ha spiegato Cantone -. Solo un legale la cui posizione è stata poi archiviata“.
Guai però a parlare di rischio di impunità della Vecchia Signora, come giustamente sottolinea l’alto magistrato: “A me spetta il compito di valutare solo gli aspetti giudiziari, non mi competono valutazioni di carattere etico. Per quanto riguarda lo studio legale della Juventus: non c’era la prova del suo coinvolgimento“. Rimane solo una questione aperta, il procedimento nei confronti di Fabio Paratici.
L’ex direttore sportivo della Juventus è infatti accusato di aver rilasciato false dichiarazioni al pubblico ministero: “Il procedimento per Paratici è sospeso, come prevede in questi casi il codice penale per questo tipo di reato“.