Dal programma Report sono arrivate delle importanti novità sul caso riguardante la Juventus: da De Laurentiis alla carta Ronaldo.
Domani inizierà ufficialmente la nuova era della Juventus, con l’insediamento ufficiale del nuovo cda, dopo le dimissioni in blocco, a partire dal presidente Andrea Agnelli. Scelta dipesa certamente anche dalle vicende giudiziarie – tra giustizia ordinaria ed in quella sportiva – nella quale il club, ed molti dei dirigenti presi singolarmente, sono implicati.
A quattro giorni dalla decisione della Corte Federale della FIGC, che sta valutando se riaprire o meno il caso plusvalenze per il quale la Juventus era stata inizialmente assolta, Report ha ieri sera mandato in onda la propria inchiesta. Tante le rivelazioni, che hanno arricchito di ulteriori dettagli una questione che da oramai un mese occupa spesso le prime pagine dei giornali sportivi. Ricostruendo i fatti, Report ha anche ascoltato alcune personalità importanti del mondo del calcio, fornendo ulteriori spunti per la comprensione della vicenda.
Anticipazioni a riguardo circolavano sui giornali già da ieri mattina, in particolare riguardo ad alcune frasi di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. “Ho usato il signor Agnelli affinché impedisse l’arrivo dei fondi stranieri. Per un tozzo di pane, i morti di fame della Lega stavano vedendo i prossimi sette-otto anni ad un fondo. Ma che siete matti?!”, ha raccontato il numero 1 dei partenopei ad un giornalista del programma.
“A quel punto, – ha concluso – ho usato Agnelli. Anche perché i fondi non gli avrebbero permesso di fare la Superlega, quindi lui si è scagliato contro di loro”. Una novità che tocca solo in parte il caso Juventus nel concreto, ma che fa capire come i movimenti in seno alla Lega abbiano spesso un fine ben preciso, specialmente quando, come nel caso di cui sopra, si creano delle spaccature tra i vari proprietari dei club di Serie A.
La rivelazione più scottante dell’inchiesta con condotta da Report, tuttavia, riguarda la famigerata “carta Ronaldo”, che i dirigenti della Juventus, nelle intercettazioni, indicavano come potenziale elemento chiave. Secondo un procuratore, intervistato ma rimasto anonimo, il portoghese non avrebbe mai firmato il documento per il pagamento posticipato di 19 milioni a suo favore. “La carta è firmata dalla Juventus, ma non da Cristiano Ronaldo,” detto, “che evidentemente era stato ben consigliato”.
Un dettaglio indubbiamente non trascurabile, che potrebbe anche avere il suo peso della vicenda. Con la testimonianza, resta ora da capire se sia legittima la richiesta degli avvocati di CR7 di avere i 19 milioni, in quanto parte di contratto che la Juventus non avrebbe onorato.
Sulla manovra stipendi, infine, è arrivata una conferma importante dall’agente di Giorgio Chiellini, Davide Lippi. Il difensore aveva comunicato personalmente alla squadra il comportamento da adottare in merito alla comunicazione ufficiale della rinuncia alle quattro mensilità della squadra nel 2020, non veritiera. Un accordo del quale, però, il procuratore dell’azzurro non sapeva nulla: “Noi di tutte queste cose qui non sapevamo niente. Finisco quasi per passarne come un mezzo cog***. Giorgio (Chiellini) e Andrea (Agnelli) avevano un rapporto tale da potersi da soli di fronte ad una birra e firmare il contratto”.
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