Manchester United, nuova linfa dopo Ronaldo. I Red Devils partono in quarta dopo l’addio di CR7: i numeri dalla separazione.
La volontà di dirsi addio si è vista durante il Mondiale: quell’intervista al vetriolo sulle pagine del The Sun mentre il Campionato del Mondo prendeva il via, la volontà di fare tabula rasa e portarsi dietro solo alcuni ricordi. Le frecciatine a ten Hag contenute come si fa con un fiume in piena pronto a esplodere. Ronaldo era questo al Manchester United: una variabile troppo difficile da gestire. La volontà c’era, mancavano i mezzi e la pazienza.
Quella che adesso tocca all’Al Nassr. Il Manchester, nel frattempo, ha ripreso il proprio cammino fatto di impegni, scadenze e partite. Ten Hag è più sereno perchè tutti remano dalla stessa parte: un’unica direzione prima di dire nuovamente via. I blocchi di partenza dopo il Mondiale sono gli stessi: tornare nell’Europa che conta l’imperativo, mezzi e possibilità ora non mancano. Anche perché l’unità d’intenti fa da padrone: Ronaldo dice che in Europa ha dato tanto e non poteva fare di più, i Red Devils ringraziano dimostrando che la sua presenza non era necessaria.
Che fosse un peso lo dicono i numeri: da quando non c’è il Manchester United ha cambiato pelle e prospettiva. Una rinascita dovuta al ritorno all’essenziale, forse anche tutti gli occhi puntati addosso hanno un peso. Il Manchester United ha bisogno di ragionare e con Ronaldo lontano può farlo più liberamente: prendere anche decisioni scomode senza il terzo occhio dei media sempre accanto. CR7 è anche questo e non per tutti è un pregio. Tornando alle cose pratiche, sul piano delle statistiche, il post Ronaldo non è solo positivo.
Sembra essere addirittura incoraggiante: 2-1 nel Derby contro il Manchester City, Guardiola a tappeto e ultima sconfitta che risale allo scorso 6 novembre. Non male per una rinascita. Senza contare che ten Hag può concentrarsi sui singoli e creare nuove sinergie, in altre parole: decide lui su chi scommettere davvero. E questo non piaceva a Ronaldo. Il nome “nuovo” All’Old Trafford si chiama Marcus Rashford: a segno in 7 presenze consecutive, Derby con il City compreso.
Insieme al numero 10 Garnacho, artefice dell’evoluzione inglese. Una linea rossa che ha ripreso a brillare: Ronaldo si mangia le mani. I soldi non fanno la felicità, ma aiutano. Tuttavia ci sono anche soddisfazioni che non hanno prezzo. Tipo ritrovarsi dopo un periodo buio, lo stesso che augura lo United al suo ex compagno: avversari sì, nemici mai.
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