Agnelli, addio Juventus. Il Presidente dei bianconeri passa la mano, dal 18 gennaio un nuovo CDA: l’era Agnelli porta con sé un rammarico.
Andrea Agnelli saluta la Juventus, il Presidente dei bianconeri termina il regime di prorogatio con il club e dal 18 gennaio ci sarà un nuovo CDA, con a capo Ferrero e Scanavino, a cercare di ritrovare una quadra mentre attorno alla società continuano le inchieste. L’ultimo periodo targato Agnelli è tra i più malinconici: atto finale il 5-1 incassato dal Napoli in trasferta, ma non è tutto. Manca un equilibrio dovuto al terremoto aziendale che soltanto le indagini potranno domare in un senso o nell’altro.
Mentre si attendono esiti, però, è il momento di tirare le somme, perchè con Andrea Agnelli si chiude un’era fatta di trionfi, numeri e record. Quelli, alla storia del calcio, non li toglie nessuno per evoluzione, sviluppo e possibilità: “La Juve è più forte di qualunque uomo che la guiderà”, ha detto l’ormai ex Presidente. In molti sanno che non è così perchè Agnelli era ed è, a livello storico e sociale, sinonimo di credibilità. Situazioni in essere escluse.
Appurato questo resta un pallottoliere di riconoscimenti che sottolinea alti e bassi, dalla risalita ai piani alti della classifica, fino all’affermazione in Europa: tante soddisfazioni e un unico, grande, rimpianto. Quella Champions League mai arrivata e sfiorata due volte. Il sogno accarezzato e mai realizzato, unico tabù che proverà tuttavia a sfatare qualcun altro. Anche se adesso c’è tanto altro da combattere e difendere. Agnelli saluta, ma lascia anche un patrimonio – in termini statistici – piuttosto importante. Basta dare una scorsa agli annali per rendersene conto. Un’eredità difficile da accogliere e soprattutto replicare, anche se i posteri cercheranno di farlo con la medesima determinazione. I valori, almeno quelli, non si discutono.
19 sono i trofei vinti dalla prima squadra maschile in questi anni, mentre 10 sono le competizioni messe in bacheca dalla Juventus Women in questo lasso di tempo. La fondazione risale al 2017. I ringraziamenti infatti arrivano anche dalle donne bianconere che hanno trovato lustro nel corso dell’era Agnelli. 9 Scudetti consecutivi, nessuno si era spinto a tanto: top player e squadre di valore. Anche questo significa avere visione di gioco. 675 gol tra il 2012 e il 2020, forbice in cui la Juventus è stata la squadra che ha segnato più reti nella massima serie. Agnelli il segno l’ha lasciato, ora è tempo di futuro: da scrivere a caratteri cubitali, magari con cifre diverse. Magari per eccesso, anziché per difetto. Fino alla fine, come sempre.
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