Napoli-Juventus, ecco la fotogallery della sbalorditiva affermazione degli azzurri contro gli eterni rivali bianconeri
“Devastante”, “meraviglioso”, “Napoli super”, “Napoli da Treccani del calcio“, si sprecano gli aggettivi e le iperboli per descrivere la “grande bellezza” sciorinata dagli uomini di Luciano Spalletti nel match di ieri sera al “Maradona” contro una Juventus che nel primo tempo ha dato del filo da torcere agli azzurri ed è rimasta nel match accorciando subito le distanze con Di Maria dopo il raddoppio azzurro a firma di Kvaratskhelia.
Nella ripresa, con i bianconeri rimasti negli spogliatoi, non c’è stata partita. Netto, troppo netto, il divario tra le due compagni, con gli azzurri che hanno dilagato frustrando qualsiasi velleità di pareggio dei bianconeri. Gli azzurri hanno stravinto tutti i duelli chiave, con Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, novelli gemelli del gol, sugli scudi.
Il nigeriano e il georgiano confezionano nei primi 40 minuti il doppio vantaggio degli azzurri. A spezzare l’equilibrio è Osimhen con un tap in di testa sulla ribattuta di Szczesny sulla semirovesciata del georgiano che poi è freddo davanti al portiere polacco per il momentaneo 2-0 su assist del nigeriano dopo un’errata chiusura di Bremer.
Il raddoppio non tramortisce la Juventus che, tempo tre minuti, accorcia le distanze con Di Maria che al limite dell’area cerca e trova lo scambio con Milik dopo un rimpallo per poi battere di sinistro Meret che subito dopo sale in cattedra evitando il pareggio su una conclusione deviata da Rrahmani.
Il primo tempo, quindi, si chiude con una Juventus all’attacco alla ricerca del pari lasciando presagire una seconda frazione di gioco scoppiettante e combattuta come la prima. Invece, come detto, nel secondo tempo in campo c’è una sola squadra: il Napoli.
Gli uomini di Spalletti in pochi minuti prendono le misure ai bianconeri e così al 10′ calano il tris con una pregevole girata al volo di Rrahmani sugli sviluppi di un angolo, con il kosovaro che si fa perdonare l’indecisione in occasione del gol di Di Maria.
Bianconeri annichiliti e incapaci di abbozzare una reazione, ne approfittano gli azzurri che tra il 20′ e il 27′ piazzano l’uno-due che stende i bianconeri e manda in archivio il match: Osimhen, al 12 centro in A, di testa, su pennellata dalla sinistra di Kvaratskhelia, arrotonda il risultato sul 4-1, poi è Elmas, al culmine di una ripartenza, a insaccare, con la complicità di una deviazione di Alex Sandro, alle spalle dell’estremo difensore bianconero per una “manita” che bissa quella del primo settembre 1990, prima edizione della Supercoppa italiana e canto del cigno del Napoli di Diego Armando Maradona.
A far sognare i tifosi non solo la mirabolante prestazione con l’acerrima rivale bianconera ma anche le statistiche: il Napoli è la terza squadra in grado di conquistare 47 punti nelle prime 18 giornate di Serie A (Juventus 4 volte, una volta l’Inter.
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