La Juventus è ancora immersa sulla vicenda plusvalenze, ora emerge un dettaglio che potrebbe cambiare le cose: cosa c’entra Andrea Agnelli e quali sono le novità.
La società bianconera deve risolvere più di qualche grattacapo e questo non riguarda soltanto il calcio giocato e la formazione attualmente allenata da Massimiliano Allegri. I risultati sportivi sono un fattore importante per l’intera economia del club, senza però dimenticare le ultime vicende che poco hanno a che fare con il calcio giocato.
Se da un lato la Juventus prova a fare quadrato, cercando di tornare in auge nel campionato di Serie A, dall’altro la società bianconera deve invece fare i conti con la vicende dell’inchiesta. Un brutto colpo per l’ex presidente Andrea Agnelli e gli altri vecchi membri del club, ora emerge però un dettaglio, seppur emerso a distanza di mesi dall’accaduto.
Inchiesta Juventus, la posizione di Agnelli: qual è la novità
La vicenda riguarda nello specifico l’interrogatorio avvenuto il 27 novembre 2021 con il direttore Federico Cherubini, non indagato per la vicenda, che avrebbe di fatto scarico l’allora ds Fabio Paratici. Nessuna responsabilità per Andrea Agnelli, visto che “Fabio era autonomo. Mi lamentai con lui dei valori non congrui“, si legge nelle dichiarazioni. Cherubini ha inoltre parlato di “insoddisfazione” per alcune operazioni di mercato condotto dal club bianconero.
Divergenze anche di vedute annunciate da Cherubini, nei confronti di Paratici, per quel che riguarda alcune vicende legati all’arrivo di giocatori. “Polverizzare il mercato con operazioni sui ragazzi non andava bene. Più volte mi sono lamentato con Fabio che il valore che stavamo dando a quei giocatori non era congruo“, ha ribadito Cherubini davanti agli inquirenti.
Cherubini ha risposto alle domande, pur parlando essere responsabile, insieme agli altri membri che gestiscono la parte operativa della Juventus, “dell’80% dei costi del club: io mi sono sempre confrontato con Paratici. Per quanto a mia conoscenza il presidente Agnelli lascia autonomia alle persone che lavorano nell’area sportiva. L’ho sperimentato io stesso in questo periodo dopo l’avvicendamento che c’è stato con Paratici“, ha concluso il direttore sportivo bianconero.