La sfida fra Napoli e Juventus si avvicina e la polizia lavora per evitare gli scontri ultras avvenuti di recente sull’autostrada A1: perché la trasferta non è stata bloccata ai tifosi bianconeri. I tre principali motivi.
Gli scontri fra ultras avvenuti in Toscana fra romanisti e napoletani sono un episodio sul quale si sta cercando di fare chiarezza, intanto si avvicina un’altra gara da sempre a rischio per i rapporti non idilliaci fra le due tifoserie. In questo caso, però, la decisione è differente, con tanto di motivazioni ben precise.
L’anticipo di venerdì 13 gennaio 2023 fra Napoli e Juventus rappresenta un viatico importante per il campionato di Serie A. Entrambi gli allenatori sanno bene cosa significhi questa gara che arriva in un momento particolare della stagione. Spalletti è in vetta, Allegri si trova a dover rincorrere gli avversari per una rimonta non così semplice.
Napoli-Juventus, perché trasferta è libera dopo gli scontri ultras: le ragioni
La notizia arriva proprio dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che si è riunito e ha deciso di non bloccare la trasferta dei tifosi bianconeri. All’origine di tutto ci sarebbe l’obiettivo di ultimare la vendita dei tagliandi, nonché aumentare i controlli delle forze dell’ordine nelle zone di filtraggio per i tifosi della Juventus in partenza verso la città campana. A tal proposito, inoltre, si darà vita ad un servizio di accompagnamento presso lo stadio in sicurezza.
Potenziato il numero degli stewart nelle zone dei tifosi in trasferta, così come delle forze dell’ordine a ridosso delle aree di filtraggio e prefiltraggio. L’obiettivo è evitare incidenti, così come accaduto durante il tragitto degli ultras della Roma diretti a Milano e quelli del Napoli verso Genova, episodio gravissimo che ha creato polemiche e non pochi disagi alla circolazione sulla principale arteria autostradale italiane.
La gara fra bianconeri e partenopei si avvicina e i controlli delle forze dell’ordine sono già in atto ormai da diverse ore. Evitare scontri fra tifoserie, agire in sicurezza ed evitare di ripetere le scene viste sull’autostrada A1, con tanto di centinaia di persone identificate.