La violenza dentro e fuori gli stadi cambia volto: come gli ultras si comportano e quali sono i cambiamenti degli ultimi anni. Tutti i dettagli dopo gli scontri fra tifosi di Roma e Napoli.
Badia al Pino è solo l’ultimo atto di una lunga scia di episodi violenti avvenuti nel corso degli anni fra le tifoserie. Si passa dalle stazioni ferroviarie, luogo di incontro per la maggior parte delle tifoserie, agli autobus da decine di posti, ora è invece il momento di muoversi con i minivan da nove posti, tutti rigorosamente vestiti di color nero.
La violenza primeggia in questi casi, spesso si arriva allo scontro già pronti e attrezzati, nulla è lasciato infatti al caso. Il ricordo degli anni Ottanta e Novanta con i treni speciali per le trasferte di massa sembra ormai un vecchio ricordo, il volto ultras cambia, così come il luogo dove si incontrano le tifoserie. E l’ultimo episodio violento fra tifosi di Roma e Napoli è la testimonianza di un problema che aumenta con il passare degli anni.
Scontri ultras Roma e Napoli, l’ultimo episodio di una lunga serie
Dai treni ai minivan, passando anche per il pericolo aeroporti. La scelta dei voli è infatti quella che molti utilizzano per raggiungere la propria squadra del cuore nel minor tempo possibile, con tanto di maggiore attenzione all’interno degli scali aeroportuali italiani (e non solo). Il campo degli scontri non sono più stazioni ferroviarie, bensì autogrill, caselli autostradali, zone vicine gli scali aeroportuali. A cambiare è anche l’abbigliamento: tutti vestiti di nero, così da rendere più complicata l’identificazione da parte degli inquirenti.
Nella sola stagione 2021-22 sono 17 gli episodi violenti in autostrada per gli ultras del Milan, 12 Genoa, 10 Roma e 7 Napoli: a riportare i dati è La Gazzetta dello Sport che cita i dati del Viminale. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha già comunque annunciato di voler porre rimedio a questa scia di violenze. L’episodio avvenuto in Toscana è stato oggetto di commenti e analisi da parte di Maria Luisa Di Lorenzo, questore di Arezzo, che ha analizzato quanto accaduto in esclusiva ai microfoni di TvPlay.
Il questore è intervenuto anche per parlare dei provvedimenti da prendere a stretto giro. “Penso proprio si andrà oltre il DASPO. L’arresto fatto è per rissa aggravata, però gli organi investigativi pensano ad altri capi di imputazione come attentato alla sicurezza sui trasporti e interruzione di pubblico servizio. Speriamo di riuscire a trovare gli elementi per applicare questo tipo di misura“, ha ribadito Di Lorenzo in diretta su Twitch.