Mancini si commuove a Porta a Porta: “Luca voleva vincere i mondiali del 2026…”

Il ct della nazionale torna a parlare del suo amico fraterno scomparso il 6 gennaio per un tumore al pancreas: “Ci siamo amati come fratelli, con tutto il rispetto per i suoi veri fratelli”

Ha parlato a singhiozzo. Male, ma non perché non voleva onorare il suo amico, ma solo perché stava e sta male. Per Roberto Mancini perdere a dicembre Mihajlovic e ad inizio gennaio Vialli, è stato un dolore enorme. Poi potrà stare antipatico o simpatico ai più, ma vedere andare via per sempre due pezzi della propria vita in un battito di ciglia, fa male a chiunque e dovrebbe fare male anche a chi non digerisce il ct della nazionale perché augurare il peggio a chiunque, è una tristezza infinita, peggio della peggior specie.

Roberto Mancini e Gianluca Vialli (Tvplay.it)

Ed è così che Mancio si sente da giorni, parlare non vuole, ma deve farlo perché lo cercano tutti. Perché tutti vogliono vedere quanto e come soffre, lui a Porta a Porta, nonostante non avesse alcuna voglia di andare, è andato per onorare il suo amico e mentre parla si vede chiaramente che soffre maledettamente. “Abbiamo vissuto molti anni insieme e forse gli anni più belli, quelli della gioventù. Ci siamo conosciuti, ci siamo amati come fratelli parlando con rispetto per i suoi fratelli”.

“Vivevamo in simbiosi, sono stati dieci anni intensi”

Roberto Mancini e Gianluca Vialli gemelli gol come nasce espressione
Roberto Mancini e Gianluca Vialli (TvPlay.it)

Per il ct della nazionale ogni parola è quasi un macigno, sorride ogni tanto ma solo perché Gianluca Viallia non voleva “tutta questa tristezza” perché “Luca avrebbe voluto un’atmosfera diversa, più serena e più divertente, lui era così per davvero”. Mancini si trattiene a stento, ma poi continua a parlare e spiega il suo rapporto con l’amico fraterno, la persona che l’ha accompagnato per una vita: “In questo momento non è facile, però penso che Luca vada ricordato anche per il ragazzo che era“. Inizia così l’intervista al ct azzurro Roberto Mancini a “Porta a Porta” in onda su Rai 1, nel ricordo di Gianluca Vialli scomparso il 6 gennaio scorso all’età di 58 anni.

“Noi vivevamo in simbiosi, per alcuni anni abbiamo anche abitato assieme, poi vicini, mangiavamo a pranzo assieme ed anche a cena, sono stati dieci anni intensi. Quando le nostre strade si sono divise non ci siamo sentiti per un pò, ma un amico è per sempre e quando ci siamo rivisti era come se ci fossimo visti il giorno prima” ha ricordato Mancini. “Ci siamo sempre divertiti, i ritiri erano i momento più belli, sono contento di essere stato amico di Luca, ragazzo pieno di gioia, allegro. Mi disse che dovevamo vincere i Mondiali del 2026 e che sarebbe stato con noi. Sicuramente ci sarà molto vicino” ha aggiunto il ct azzurro, commosso nel raccontare il loro ultimo incontro.

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