Luca Marelli è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it. Tanti i temi trattati nel corso della trasmissione TV Play.
Luca Marelli, ex arbitro e ora opinionista per DAZN, è intervenuta ai microfoni di calciomercato.it in onda su TvPlay. Queste le sue parole.
ARBITRO PER NAPOLI-JUVENTUS – “Siamo stati fermi quasi due mesi, quindi si è raffreddato tutto, fosse stato tutto normale sarebbe stato più semplici. Non credo si uscirà da Doveri, favorito, e Mariani. VAR? Forse uno come Di Paolo sarebbe il nome giusto, è stato appena promosso a internazionale perché è tra i migliori”.
IL TWEET DI GIORDANO DOPO VERONA-JUVENTUS – “Il tweet di Verona-Juventus non aveva molto senso, non è vero che quel rigore andava dato, bisogna essere molto ligi a dare informazioni coerenti con il regolamento. Quel rigore è uno scandalo da assegnare. Questi episodi del pallone inatteso sono i tipici episodi che non capitano praticamente mai e poi ti capitano in due circostanze in poco tempo”.
GOL ANNULLATO A VALERI – “Lì ha sbagliato l’assistente ad alzare la bandierina perché il furogioco non c’è, ma il pallone non ha varcato la linea. Si è perso un po’ di tempo perché si sono assicurati attraverso la telecamera della goal line technology che la palla non fosse entrata”.
L’EPISODIO DI MONZA E QUELLO DI CREMONA – “Sono due episodi diversi. A Monza Sacchi ha fischiato un fallo inesistente, lo sgambetto lo fa Izzo, ha fischiato in modo troppo precipitoso, è stato un fischio anticipato. Dessers invece ha un contrasto secondo me che non c’entra nulla con il normale contatto di gioco, lui sposta l’avversario e perde il contatto con il pallone, non lo guarda mai, gli arbitri ti dicono sempre di guardare la palla per esempio prima di un piazzato. Concettualmente è molto simile a tanti altri episodi. Ayroldi era proprio lì di fronte e guarda il movimento di Dessers”.
SOZZA – “A livello arbitrale questo è una prestazione da 8.50, quindi ottimale, con le ammonizioni corrette sarebbe stata da 8.70. La valutazione arbitrale è molto diversa da quella giornalistica, quindi non critico mai il pensiero sulla mancanza delle ammonizioni, ma la visione giornalistica va separata da quella arbitrale. Non faccio analisi giornalistiche perché non ne sono capace, ma ho valutato Sozza in base alle mie competenze arbitrali”.
COME PUO’ MIGLIORARE L’AIA? – “L’AIA ha bisogno di innovazione, è una struttura antiquata con un pensiero già vecchio negli anni Novanta. Deve parificarsi con quella che è realtà, bisogna dare la possibilità di confrontarsi con gli arbitri, anche essere pionieri a livello europeo. Nel modo che c’è ora non ci si evolverà mai, si dà adito al diffondersi di leggende metropolitane, bisogna reagire anche ad affermazioni gravi veicolate da persone che hanno credibilità e pubblico”.
TRENTALANGE OUT DOPO IL CASO D’ONOFRIO – “C’era anche tanto malumore nell’aria, tante promesse non sono state mantenute. Ora c’è bisogno di innovazioni. Il presidente dell’AIA ha uno stipendio annuale che va intorno ai 20 mila euro, Rizzoli è invece responsabile arbitrale, ha un ufficio a Miami, uno stipendio probabilmente a cinque zeri, perché dovrebbe impelagarsi lui per portare avanti nella rivoluzione? Finché ci sono queste condizioni è difficile”.