Sampdoria-Napoli, Spalletti ignorato: il retroscena sul rigore

Sampdoria-Napoli, una partita fondamentale per gli azzurri non solo per la classifica ma anche per stabilire alcune gerarchie tra i rigoristi e per imparare ad ascoltare il tecnico.

Ci sono momenti nella vita in cui bisogna rialzarsi per forza, archiviare il passo falso e lanciare un messaggio chiaro e preciso: “siamo ancora vivi”. E’ questo ciò che il Napoli di Luciano Spalletti deve fare al ‘Luigi Ferraris’ contro la Sampdoria di Stankovic. Una partita difficile sulla carta, perché di fronte c’è una squadra molto fisica e rigenerata dalla vittoria contro il Sassuolo di qualche giorno fa.

Spalletti voleva un altro rigorista
Politano non doveva calciare il rigore in Sampdoria-Napoli (TvPlay.it)

Per aggiudicarsi il match, serve segnare quanti più gol possibili contro la Sampdoria e gestire il match nel miglior modo possibile. Un qualcosa che inizialmente non è stato semplice visto che, ad inizio gara i partenopei hanno sbagliato un calcio di rigore con Matteo Politano. Un penalty neutralizzato da Audero con una grande parata, per la delusione della squadra di Spalletti e dei tifosi azzurri.

Sampdoria-Napoli, Spalletti aveva designato un altro rigorista

C’è però un qualcosa di strano sul calcio di rigore tirato da Matteo Politano. A quanto pare, secondo quanto riportato dai telecronisti di Dazn, Spalletti avrebbe chiesto a Juan Jesus di segnalare di non far tirare all’ex Inter il penalty, indicando Kvaratskhelia o Elmas come rigoristi. Entrambe le soluzioni non sarebbero arrivate in tempo in campo e gli stessi giocatori hanno incaricato l’ex Sassuolo, che però ha fallito, aumentando così i rimpianti.

Sampdoria-Napoli
Politano (Ansa)

C’è da dire che non è la prima volta che gli azzurri si “ribellano” alla indicazioni del proprio tecnico sul rigorista di turno. Accadde una cosa del genere contro il Liverpool, quando lo tirò Osimhen, così con Zielinski contro i Rengers quando, la scelta, ricadeva su Matteo Politano che tirò quello successivo. Dunque, che l’errore di oggi serva da lezione alla squadra e che ascoltasse sempre e in qualsiasi momento il proprio tecnico.

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