Di Maria si ferma ancora, stavolta esce a partita in corso. L’annata del Fideo in bianconero è piena di punti interrogativi: i numeri.
Di Maria, per tutti, El Fideo. Lo spaghetto, letteralmente. Ad Allegri, finora, sembra essere andato di traverso. La stagione dell’attaccante bianconero prosegue di male in peggio, con il club, in Argentina invece segna e contribuisce a far vincere il Mondiale alla Seleccion. Il problema sono gli infortuni alla Continassa: l’aria di Torino, fin qui, gli ha fatto più male che bene. I tifosi cominciano a storcere il naso. È più fuori (dal campo) che dentro. Anche contro l’Udinese è uscito intorno all’ora di gioco per far posto a Milik.
Problemi al polpaccio. Nei prossimi giorni si capirà meglio, ma l’aspetto fisico non è il solo enigma da risolvere: lo stallo è, fra l’altro, anche nei numeri. 7 le presenze in bianconero dall’inizio della stagione, per un totale di 246 minuti. L’argentino è partito titolare solo 3 volte nell’arco di 16 match disputati. Subentrato a gara in corso in 4 occasioni. L’ultima gara (esclusa la parentesi contro i friulani) del Fideo, disputata con contezza, è quella del 13 novembre scorso contro la Lazio: 3-0 in cui Di Maria ha giocato 28 minuti. Tornando, invece, all’anno in corso la sua media personale è quella di un gol e un assist. Troppo poco se rapportato ai numeri espressi in Ligue 1 nel recente passato. 5 gol e 7 assist con i francesi nell’ultima apparizione in Francia.
Mentre in totale a Parco dei Principi ha realizzato 56 gol e 72 assist. I piedi buoni ce l’ha, il talento anche. La testa resta un rebus. Questi stop reiterati potrebbero – ed è quello su cui dovrà lavorare Allegri – dipendere dal fatto che l’ambiente Juve non stimoli abbastanza il giocatore. Tradotto: dopo il Mondiale, Di Maria potrebbe aver tirato i remi in barca aspettando di chiudere la carriera altrove. Certamente la Juve, attualmente, non brama per tenerselo. Se prima c’era qualche possibilità di dialogo per pensare di costruire un futuro a Torino, ora la situazione è drasticamente cambiata. Il punto è comprendere se c’è spazio, addirittura, per un presente. Con l’Udinese è stata una “comparsa” e per la Vecchia Signora non basta.
L’appuntamento, ora, è con l’immediato futuro perché la Juventus sta aspettando anche un altro assente illustre: Paul Pogba. Altro enigma di una stagione complicata. Allegri si è stancato di fare la formazione con il pallottoliere. Quindi dalla prossima settimana le cose cambiano. Servono risposte, strumentali – il punto della situazione lo faranno gli esami – ed emotive. Capire chi – e soprattutto in che modo – può essere utile alla causa bianconera e chi no. Finora El Fideo si è rivelato un peso. Deve tornare ad essere un valore aggiunto in questo suo anno di Serie A, fin qui, più nero che bianco.
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