Malinovskyi è pronto a salutare l’Atalanta. Dopo oltre 3 anni l’ucraino andrà in Francia. Ecco cosa non è andato nel rapporto con Gasperini.
Dopo più di tre anni Ruslan Malinovskyi, salvo sorprese, è pronto a lasciare la Serie A e l’Italia: il centrocampista ucraino, reduce da mesi molto complessi, dirà addio all’Atalanta.
Il suo futuro sarà all’Olympique Marsiglia, in Ligue 1. La trattativa si concluderà con un’operazione intorno ai 12 milioni di euro, con la formula del prestito con oblligo di riscatto.
Cercato più volte dalle squadre italiane, Malinovksyi è arrivato in Serie A nel 2019 per vestire la maglia della Dea. Ha rappresentato un colpo di spessore per le ambizioni dell’Atalanta, alla ricerca, in quel periodo, di un calciatore che potesse far rifiatare un sempre più acciaccato Josip Ilicic. Le prime due stagioni sono state ottime con, rispettivamente, 47 e 44 partite giocate tra Champions, campionato e Coppa Italia. 9 reti il primo anno, 11 il secondo e l’interessamento di alcune big del nostro campionato.
Gradualmente, all’inizio della terza stagione con la Dea, qualcosa ha iniziato però a incrinarsi nel rapporto con Gasperini. La scorsa stagione l’ucraino ha comunque mantenuto un ottimo rendimento, segnando 8 gol in 35 partite, Europa League compresa. Pian piano è però emersa una certa insoddisfazione del minutaggio concesso: troppe le partite giocate da subentrato e sempre più il ruolo di riserva.
All’inizio del campionato in corso Gasperini ha affermato “Ruslan è stato bravissimo ad adattarsi al nostro gioco, ha fatto delle cose molto buone. Ma è anche giusto che l’Atalanta segua un giocatore che faccia più di 6 gol in campionato a stagione”. Indirettamente una sorta di bocciatura. Praticamente mai titolare, Malinovksyi si è quindi ritrovato come un separato in casa, dopo stagioni disputate a buonissimi livelli. Fin qui un solo gol in 15 partite e un minutaggio sempre minore. Evidenza dei fatti è stata l’ultima partita con lo Spezia nella quale Ruslan, nonostante lo svantaggio, è entrato solo gli ultimi 7 minuti, senza riuscire a dare una mano ai compagni di squadra.
Anche la moglie Roskana, in tempi non sospetti, affermò: “La domanda sul perché non gioca non è per me. Si sente benissimo durante gli allenamenti. Ricordo i tempi belli quando giocava 90’ due volte a settimana ed è diventato un campione, noi guardiamo con fiducia al futuro”. Insomma, una sorta di botta e risposta a distanza, che in realtà non ha però portato ai frutti sperati.
Ora Malinovskyi è pronto a salutare l’Italia, per ritrovare continuità e fiducia con quel mancino che ha fatto brillare i tifosi bergamaschi per più di 3 stagioni.
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