Gregg Berhalter, è scioccante la confessione del Commissario tecnico degli Stati Uniti: “Presi a calci mia moglie”
La violenza domestica è una delle piaghe che affliggono la società moderna allignando in qualsiasi contesto familiare. Neanche l’agiatezza, se non vera e propria ricchezza, e l’alto livello culturale, sembrano antidoti efficaci contro la violenza domestica.
La cronaca, infatti, ci racconta che a macchiarsi di tale reato sono anche uomini ricchi e famosi, gli artisti e purtroppo non fanno eccezione neanche gli sportivi. A conferma che neanche i protagonisti del dorato mondo dello sport professionistico sono immune dal germe della violenza domestica, il Commissario tecnico della Nazionale di calcio degli Stati Uniti, Gregg Berhalter, ha confessato di aver preso a calci sua moglie al culmine di una discussione avvenuta all’esterno di un bar:
“Durante la Coppa del Mondo un individuo ha contattato la U.S. Soccer dicendo che aveva informazioni su di me che mi avrebbero “abbattuto”. Io e mia moglie Rosalind vogliamo condividere tutto e dire la verità. Questa è una storia che ci appartiene, ma speriamo che ci siano lezioni che possono essere preziose per gli altri“.
Berhalter: “Non ci sono scuse per le mie azioni”
Gregg Berhalter, che dopo il positivo mondiale della Nazionale a stelle e strisce è in trattativa con la federazione statunitense per rinnovare il suo contratto fino al 2026, ha anche rivelato di aver deciso di rendere noto questo suo segreto nell’armadio a seguito di un’indagine interna avviata dalla federazione statunitense dopo la denuncia da parte di un uomo:
“Non ci sono scuse per le mie azioni. Era il 1991 e una sera, mentre eravamo fuori a bere in un bar, Rosalind e io abbiamo avuto un’accesa discussione che è continuata fuori. È diventata una questione fisica e l’ho presa a calci nelle gambe. Non ci sono scuse per le mie azioni di quella notte. È stato un momento vergognoso e di cui mi rammarico ancora oggi. All’epoca, mi scusai immediatamente con Rosalind ma, comprensibilmente, non voleva avere nulla a che fare con me“.
Comunque, Berhalter si è subito pentito del suo indegno comportamento tanto che di sua iniziativa si è affidato alle cure di un terapista: “Anche se le autorità non sono mai state coinvolte in questa faccenda, ho cercato volontariamente consulenza per aiutare a imparare, crescere e migliorare, una delle decisioni più preziose che abbia mai preso. Fino ad oggi, quel tipo di comportamento non si è mai ripetuto. Temevo di aver perso la mia anima gemella e poi di punto in bianco, sette mesi dopo ho ricevuto una chiamata da Rosalind che mi chiedeva se potevamo parlare di persona. Ci siamo incontrati e abbiamo discusso di come eravamo cresciuti e abbiamo deciso di ricostruire il nostro rapporto“.