Pelè, un ultimo viaggio da guinness: il record postumo della Perla Nera

Pelè, il viaggio non è ancora finito. Dopo la veglia funebre è il momento delle esequie e Edson Ante ha battuto ogni record anche in tal caso.

Pelè, il cammino di ‘O Rei prosegue. Dopo l’omaggio commosso e accorato della folla allo stadio del Santos, dove il corpo di Edson Antes è stato esposto una volta sottoposto a tanatoprassi, è il momento dei riti funebri. Anche in tal caso Pelè non ha voluto fare cose convenzionali: questo dimostra come prendesse ogni questione di petto, quasi fosse un pallone buono per segnare il gol vincente. Il trapasso non fa eccezione: c’è modo e modo di andare via. Pelè il luogo dove riposarsi per l’eternità l’aveva già scelto nel 2003: “Non sembra neanche un cimitero. Voglio stare qui”, ha detto alla famiglia.

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Pelè, sepoltura incredibile per ‘O Rei (ANSA)

Successivamente ha investito in quella che sarebbe stata la propria dimora per il resto dell’esistenza. Basterà recarsi al Memorial Necropolis Eucumênica de Santos. Un cimitero verticale su 14 piani in grado di ospitare 14mila tombe. Uno dei cimiteri più grandi al mondo: questo gli è valso il record di personalità sportiva seppellita in un luogo che sembra una regia: quasi come fosse un Dio egizio.

Pelè, la sepoltura è incredibile: una “dimora” da re

Nei libri di storia ci è finito ugualmente, ma un dettaglio in più non guasta. Avrà una dimora di 200 mq che per struttura e conformazione ricorda uno stadio da calcio. Persino l’erba sintetica in dotazione. Questo ed altro per ‘O Rei che ha voluto programmare ogni cosa prima, da buon pragmatico. Anche se poi la fantasia – soprattutto in campo – non mancava. Ora sarà possibile ricordarlo in un luogo che rispecchi davvero ciò che è stato: le opere, i gesti che lo ricordano sono innumerevoli. Ora anche questa.

Pelè addio
Il campione tra ribalta e sacrifici (ANSA)

 

Una sepoltura che mette l’ultima parola su quella che era – e resta – un’enciclopedia del calcio vivente capace di spostare interi quartieri solo per ammirare le sue gesta. Il mito di Pelè non ha confini: sarà così anche in questo nuovo tipo di cimitero. Verticale per uno che non ha mai piegato la schiena neanche di fronte alle avversità: i giorni di dolore vissuti più intensamente di altri, ma senza mai perdere l’amore per la vita. All’ultimo compleanno aveva ringraziato Dio. Ora che ringraziano lui, per motivi diversi e ugualmente dolorosi, tira le somme in un luogo quasi mistico. Anche questa è la magia di chi fa la storia: poter continuare a parlare di record persino quando sarebbe meglio dire altro. Pelè era e resta il talento, anche nell’uscire di scena.

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