Inter-Napoli, uno scontro al vertice ma anche un confronto tra due stili di gioco differenti e tra due sistemi diametralmente opposti.
Ancora poche ore e il primo big match del 2023 avrà inizio. Inter contro Napoli: uno scontro al vertice fondamentale per comprendere l’andamento del campionato. Per quanto manchino ancora tante partite, i punti accumulati dagli azzurri, portano a pensare che solo una vittoria della squadra di Simone Inzaghi potrebbe riaprire i giochi.
Sulla carta è una sfida difficile perché, se statisticamente parlando i partenopei a ‘San Siro’ hanno vinto solo 9 volte finora, in questa stagione i nerazzurri nei big match hanno faticato non poco, mettendo a nudo i propri limiti soprattutto nella fase difensiva. Difetti che le hanno permesso di subire più gol di tutti in trasferta negli scontri diretti.
Inter-Napoli: il confronto tattico
La sfida tra Inzaghi e Spalletti sarà anche tra due squadre che dovranno anche contrapporsi dal punto di vista tattico. Ma come è possibile? Un 3-5-2 è possibile esser confrontato con un 4-2-3-1? Certo che è possibile. In fase di non possesso palla ogni calciatore ha i suoi compiti ben precisi. Ad esempio, a Di Lorenzo e Oliveira toccherà sempre andare in pressione su Dumfries e Dimarco.
Mkhitaryan, Barella e Calhanoglu dovranno vedersela con il trio Zielinski, Lobotka e Anguissa mentre, a Bastoni, Acerbi e Skriniar toccherà cercare di limitare le folate offensive di Kvaratskhelia, Osimhen e Politano. Insomma, una serie di uno contro uno a tutto campo, dopo i giocatori maggiormente impegnati potrebbero essere l’ex Milan e l’ex Sampdoria che dovranno fermare il regista azzurro e l’esterno sinistro georgiano.
Questo perché, se fermati o limitati Lobotka e Kvaratskhelia, si andrebbe a rallentare la manovra del Napoli, rendendola meno pericolosa e più prevedibile. Dall’altra parte, toccherà ad Anguissa e Zielinski limitare Barella e Mkhitaryan, facendo in modo che non attacchino la profondità e approfittando degli spazi lasciati liberi dai due attaccanti.