Ounahi è finito nei radar del Napoli. Ma il centrocampista marocchino è davvero l’uomo cha fa al caso di Luciano Spalletti?
Il Napoli è atteso dal match di domani sera allo Stadio “Giuseppe Meazza” di San Siro contro l’Inter, primo importante snodo della seconda parte di stagione in cui gli azzurri di Luciano Spalletti sono chiamati a bissare lo straordinario ruolino di marcia della prima tranche di stagione.
Eppure, la dirigenza partenopea lavora in ottica futuro. Secondo quanto scrive l’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, anche il club partenopeo si è iscritto alla corsa per assicurarsi le prestazioni del centrocampista dell’Angers Azzedine Ounahi, messosi in mostra al recente Mondiale in Qatar con la maglia del Marocco, rivelazione assoluta della rassegna iridata qatariota.
A prescindere dal fatto se il Napoli riuscirà a battere l’agguerrita concorrenza, tra le altre, di Leicester e Olympique Marsiglia, con De Laurentiis che punterebbe a concludere subito l’operazione per poi lasciare il marocchino in prestito ai francesi fino al termine dell’attuale stagione, proviamo a capire se Azzedine Ounahi è l’innesto in grado di garantire un ulteriore upgrade a un centrocampo che è già tra i migliori in Europa.
Ounahi, quantità e qualità al servizio di Luciano Spalletti
Un proverbio in voga negli Stati Uniti recita che gli attaccanti fanno vendere i biglietti mentre i difensori fanno vincere i campionati. Nondimeno, i match si decidono a centrocampo, il reparto che fa da cerniera tra quello arretrato e il fronte d’attacco dando così equilibrio alla squadra, ragion per la quale una batteria di centrocampisti di alto livello è fondamentale per ambire ai massimi traguardi.
Lo sanno bene anche De Laurentiis e Giuntoli che, pur avendo già a disposizione un centrocampo che per assortimento di caratteristiche è il più completo, se non il migliore, d’Italia, non lesinano sforzi e risorse per migliorarlo. E, infatti, nel mirino hanno messo Azzedine Ounahi che potrebbe consentire al centrocampo azzurro di competere alla pari con quelli dei top club d’Europa.
Il classe 2000 ha, infatti, un bagaglio tecnico completo, in linea con il profilo di un centrocampista di un club d’elite. Corsa, dinamismo, quantità ma anche qualità come attestano il 53% di dribbling riusciti, il 35% di conclusioni dalla distanza e soprattutto l’o.70% di passaggi chiave in media, in crescita dall’0.60% della passata stagione.
Insomma, oltre che un giovane talento con ulteriori margini di miglioramento, il marocchino andrebbe a coprire più caselle nel centrocampo di Spalletti in quanto impiegabile sia con compiti di interdizione che di regia vera e propria, con il valore aggiunto della sua capacità di saltare l’uomo in dribbling che crea superiorità nella zona nevralgica del campo.
Un centrocampista, come si diceva un tempo, di lotta e di governo e con una buona propensione al gol (anche se finora non ha ancora timbrato il cartellino dei marcatori, ha chiuso la passata stagione con 4 reti all’attivo), di spessore internazionale e, dunque, ideale per un Napoli a cui ormai sta stretta l’Italia.
