Cristiano Ronaldo e l’Arabia Saudita. Il fenomeno portoghese vuole essere il primo ad aprire alla possibilità di sviluppo di nuovi mercati in Oriente.
L’approdo di Cristiano Ronaldo all’Al Nassr potrà aprire a nuovi orizzonti calcistici. Il concetto è uno: il calcio non è più solo in Europa, ma si sta espandendo pian piano anche nel resto del mondo.
Solo fino a qualche anno fa il campionato dell’Arabia Saudita, ad esempio, era considerato probabilmente anche inferiore al nostro dilettantismo. Grazie alle ingenti disponibilità economiche, le squadre saudite hanno acquistato diversi calciatori militanti in Europa che hanno gradualmente alzato il livello generale.
Basti pensare ai vari Talisca, Ighalo, Vietto, Marega, Santi Mina e tanti altri che hanno lasciato i campionati europei per approdare in Asia.
Durante la conferenza stampa di presentazione all’Al Nassr, Cristiano Ronaldo ha affrontato un tema delicato quanto veritiero: il calcio è in fase di espansione.
“Tanti parlano, pochi conoscono il calcio. Negli ultimi 10-15 anni è cambiato tantissimo: tutte le squadre sono competitive, se pensiamo all’ultimo Mondiale l’unica squadra a battere i campioni è stata l’Arabia Saudita. Diverse nazionali hanno fatto un ottimo percorso, il calcio si è evoluto. So che il campionato in Arabia Saudita è molto competitivo: tutti dicono di no, ma io ho visto diverse partite. Sono pronto per continuare a divertirmi“.
Dichiarazioni che potrebbero essere prese come un tentativo di auto convincimento, della serie “parlo bene della mia nuova realtà perché non ho trovato niente di meglio”, ma quanto detto da CR7 ha in realtà un grande senso. Il calcio negli ultimi anni si è evoluto e questo si è visto palesemente ai recenti Mondiali in Qatar. Non esistono più le cosiddette ‘squadre materasso’. Oramai il livello si è alzato ovunque e la maggioranza dei calciatori delle più svariate nazionalità milita nei campionati europei. Ma non solo. Anche negli Stati Uniti e in Sudamerica c’è tanta qualità e non tutti i giocatori, come magari succedeva una volta, scelgono l’Europa come meta primaria per sviluppare la propria carriera.
L’arrivo di Ronaldo in un campionato minore come quello dell’Arabia Saudita potrebbe aprire nuovissimi scenari di mercato e soprattutto aumentare la visibilità anche di quei paesi considerati secondari da un punto di vista calcistico. Decisione giusta o sbagliata non dipende da noi, ma è innegabile pensare che anche in questo Ronaldo vuole essere il primo, una sorta di apripista di un nuovo mercato e un nuovo calcio che potrebbe prendere piede in futuro. Una scelta ragionata e non casuale, la sua. A 38 anni CR7 continua a far parlare di sè, con in testa nuovi traguardi da raggiungere.
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