Il Milan del 2022 non è stato tutto rosa e fiori. Nel 2023 per rincorrere il Napoli servirà il riscatto di chi finora ha tradito le attese.
Il Milan del 2022 si divide in due parti. Quello della travolgente corsa terminata con la vittoria del campionato e quello di inizio stagione in corso. Quest’anno, complice anche il fatto di non essere più una sorpresa, il Milan ha perso qualcosa a livello di imprevedibilità. Sebbene alcuni giocatori chiave siano migliorati o comunque mantengano un rendimento alto, a Pioli finora è mancato sopratutto l’apporto dei nuovi arrivati. I fattori che avrebbero dovuto far fare upgrade alla squadra, che fosse nell’11 iniziale o nei ricambi, finora latita e nell’ambiente rossonero si spera che con l’anno nuovo la situazione si sblocchi.
Ad aprire la lista delle delusioni su cui i tifosi ripongono le maggiori speranze c’è Junior Messias. Dal brasiliano chiaramente non ci si aspetta la luna, ma visti gli sprazzi di tecnica che ha mostrato, sarebbe già molto importante se l’ex-Crotone riuscisse ad essere più continuo nel farsi trovare pronto. Dopo aver dimostrato di poter essere molto utile alla causa, per crescere dovrà fare sì che il suo contributo diventi una certezza anziché essere una “collaborazione occasionale“.
Doveva essere il vice Giroud che in futuro avrebbe insidiato il suo posto da titolare, invece è diventato il migliore amico dei medici di Milanello, Divock Origi finora si è visto poco e male. Dopo aver saltato tutta la preparazione a causa di un infortunio, il calvario per l’attaccante arrivato dal Liverpool non è mai terminato. Al contrario è tutt’ora in corso. Per lui finora solo un gol nell’agevole vittoria casalinga contro il Monza e poi più nulla. Anzi spesso ha anche fatto indispettire compagni e tifosi per un certo egoismo. dettato dalla voglia di dimostrare il suo valore. L’orgoglio dimostrato si spera che sia il motore per il riscatto nel nuovo anno.
Cercasi Ante Rebic disperatamente. Se potesse Stefano Pioli probabilmente attaccherebbe questi cartelli in giro per Milanello. Ovviamente è un gioco di metafore, ma la sostanza è questa. Il croato, che quest’anno ha anche perso la Nazionale, non riesce più a ritrovarsi. Come molti slavi talentuosi è sempre avuto un rendimento un po’ ad intermittenza, ma in questo 2022 la luce non si è davvero quasi mai accesa. Il suo mix di tecnica, forza e follia servono come il pane a Pioli che in questa stagione più che mai ha bisogno di uomini in grado di risolvere o sbloccare i match con una giocata da campione. Numeri che Rebic ha decisamente nel suo repertorio e che nel 2023 dovrà ricominciare a mostrare.
I flop in cerca di riscatto del Milan
I primi due di questa speciale classifica dei flop sono in realtà beneficiari del fantomatico “bonus pazienza rossonera“. Tradotto significa che nonostante stiano effettivamente deludendo, quando si parla di loro arrivano in soccorso alcuni esempi. Su tutti quelli di Leao e Tonali, che fecero fatica a decollare, ma poi sono divenuti certezze per Pioli e idoli dei tifosi. Uno di quelli su cui c’era maggior curiosità in estate è Yacine Adli.
I milanisti per un anno hanno pregustato il suo arrivo guardando video su YouTube intrisi di giocate e magie di questo giovane franco-algerino che sembrava poter essere un piccolo Zidane in erba. Perché il suo arrivo è stato bloccato già dall’anno scorso, per una strategia di Maldini, che per ottenere uno sconto l’ha lasciato a Bordeaux fino al termine della stagione scorsa. Dopo un ottimo precampionato però è sparito dai radar. Per lui solo una partita da titolare, a Verona, poi poco e niente. Il giocatore è dotato di classe cristallina e visione di gioco, ma Pioli sembrerebbe ancora non aver capito la sua miglior collocazione in campo. Dopo aver escluso l’ipotesi prestito però tutti si augurano che si trovi una soluzione.
Sul gradino più alto ovviamente non può che esserci Charles De Ketelaere, arrivato come un “principe” e divenuto già “re”, purtroppo però dei flop. I milanisti sono molto divisi sul suo conto, tra chi ovviamente segue le parole di Maldini, che predica pazienza. Ci sono però anche tanti altri che senza andare troppo per il sottile vogliono vedere i fatti prima possibile. Pesa su di lui infatti la spesa effettuata, che di fatto è stata quanto tutto il budget della campagna acquisti estiva. Dopo dei lampi iniziali il giovane belga si è perso fino a finire in panchina. Il Mondiale altrettanto deludente del Belgio non ha fatto altro che proseguire la scia di negatività, che però con l’anno nuovo tutti i tifosi rossoneri sperano che l’ex-Brugge si lasci alle spalle.