Capodanno a immagine e somiglianza di top player: se i calciatori si affannano a realizzare post di auguri e sobrietà, c’è chi va oltre.
Il Capodanno è sempre una scommessa da vincere. Nessuno sa come sarà il 31 sera fin quando non lo vive: non si tratta di saper scegliere il veglione o l’evento più adatto. Resta una questione di organizzazione: chi agisce per tempo troverà qualcosa di utile. In egual modo funziona con le squadre di Serie A. Chi gioca d’anticipo, sul mercato e nelle tattiche, guadagna in termini di successo e punti. Il Napoli, quest’anno, si aggiudica – per tanti motivi più una classifica inequivocabile – il riconoscimento più alto. Il Capodanno dei partenopei sarà sicuramente particolare e soddisfacente.
La proprietà ha sicuramente il merito di essere stata lungimirante, qualità che attualmente gli riconoscono in molti. In estate, però, non era così: gli azzurri hanno giocato d’astuzia, vendendo o accompagnando alla porta top player (da Insigne a Koulibaly) per poi rifondare una squadra attraverso innesti importanti. Nomi che inizialmente non dicevano nulla, ma successivamente hanno detto tutto: una corazzata incredibile che macina punti e vittorie.
Prima di Natale il Napoli ha chiuso il campionato con una tendenza di successi che sarà difficile replicare: i partenopei non perdono più, lo ha spesso detto qualcuno in sede di commento nelle diverse realtà sportive e giornalistiche del Paese. La realtà è che il Napoli ha saputo ricominciare da capo, riuscendo a calibrare necessità e virtù. Così finisce che Kvaratskhelia è il nuovo oro azzurro e Kim il “treno” da prendere al volo quando le cose si mettono male.
Sembrano frasi fatte, ma il conto torna quando a fine anno si fanno i bilanci e nomi come quello di Kvaratskhelia e Kim tornano prepotenti anche in merito a contesti che poco hanno a che fare con il calcio giocato. Intanto entrambi, insieme a Spalletti e Maradona, rappresentano le statuette più vendute nel celebre quartiere dei presepi: a San Giorgio a Cremano vogliono solo loro. Tornando, invece, alla stretta attualità il georgiano e il coreano risuonano anche a Capodanno.
Tra i “botti” – i petardi creati artigianalmente che sono sconsigliati oltre che illegali per via dei danni che possono causare – di fine anno, alla ribalta troviamo la “Bomba Kvara” – in ‘omaggio’ a Kvaratskhelia – e “Kim ‘o Coreano”. Appellativi che fanno epoca, perchè anche nella vita di tutti i giorni quei nomi sono normale amministrazione. I calciatori si affannano a realizzare post social in cui chiedono pace, serenità e prudenza, l’importante è festeggiare responsabilmente. Chi, invece, quei nomi li vive e li ammira tende a usarli e chiamarli in causa anche in contesti poco avvezzi al pallone. La storia (del calcio) si fa anche così, ecco perchè Napoli nel 2023 può sognare un po’ di più.
La Roma è attesa domani dal match contro il Napoli, ma prima per Claudio Ranieri…
Maurizio Sarri pensa in grande e potrebbe ritrovarsi su una panchina prestigiosissima a breve: per…
La Juve se la giocherà, alla 13^ giornata, contro il Milan di Fonseca: Thiago Motta…
L'Inter ha ritrovato i nazionali, tra cui Lautaro Martinez, ma una mossa di Inzaghi potrebbe…
L'ex centrocampista dell'Udinese e della Roma ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TvPlay: i retroscena…
Il difensore della Juve Juan Cabal non è l'unico. Tanti infortuni consecutivi in questi mesi…